Bene ha fatto Alessandro Gassmann ad ambientare il celeberrimo racconto portato al successo cinematografico da Elia Kazan nella Napoli degli anni Ottanta, vessata dalla camorra come la mafia portuale vessava Marlon Brando nella pellicola da Oscar. Ne esce un affresco che ancora commuove perché parla di noi, della nostra storia, del nostro oggi – Maria Grazia Gregori
Ott262018