Piccoli elettrodomestici crescono grazie a Frigo Produzioni – Un Leone d’oro meritato a tempo di rap per Babilonia Teatri – Chiudere fuori “Inequilibrio” dal Castello Pasquini? Continuate così, fatevi del male
Socialmente, lo spettacolo d’esordio del giovane gruppo Frigo Produzioni, aveva lasciato l’impressione di un’energia creativa molto più che promettente. Fa piacere constatare che il nuovo lavoro scritto e diretto da Francesco Alberici, Tropicana, di cui è stato presentato uno “studio” al Pim Off di Milano, non solo conferma quanto di buono si era colto in quella prima proposta, ma va persino più in là. Il lavoro, in cui i due i due interpreti di Socialmente, lo stesso Alberici e l’incontenibile Claudia Marsicano, sono ora affiancati da altri due attori, Salvatore Aronica e Daniele Turconi, è solo agli inizi, ed è difficile capire cosa davvero ne verrà fuori: ciò che già si può dire, però, è che comunque esso segnala un evidente passo avanti rispetto all’esperienza precedente, una crescita che sorprende, in una situazione in cui il difficile non è superare la prima prova, ma proseguire e acquisire sempre più padronanza dei propri mezzi.
È bellissima la notizia che ai Babilonia Teatri verrà attribuito il Leone d’Argento della Biennale Teatro di Venezia. La motivazione del direttore Alex Rigola, nel puro stile rap caro al gruppo, parla di un premio assegnato a Valeria Raimondi e ad Enrico Castellani «…per un teatro che mostra a noi spettatori una realtà che non sempre è visibile. Per la loro umanità. Per essere terapeutici. Per la loro pazienza. Per saperci emozionare. Per la loro bellezza scenica. Perché rappresentano un collettivo teatrale che non sempre è stato considerato come si meritava…». Ma questo riconoscimento è un segnale importantissimo anche a un livello più generale: è la conferma che certi processi di ricambio generazionale in atto da anni stanno dando dei grandi risultati, che certe nuove realtà seguite con attenzione e con passione dagli inizi sono ormai affermate ai massimi livelli. Non c’è maggior soddisfazione, per chi ha sempre creduto in loro.
È pessima la notizia che il Castello Pasquini, storica sede del festival “Inequilibrio” di Castiglioncello, dal 2017 verrà chiuso per lavori e quindi trasformato nell’ennesimo «centro espositivo e convegnistico», come si legge sul “Tirreno”, mentre le attività di Armunia – l’associazione che organizza la rassegna – saranno spostate nell’anonimo auditorium di Rosignano e in altri spazi. Il finto edificio medioevale, con le sue salette affrescate, il suo bel parco, era il corpo e l’anima di questa iniziativa, che ha seminato nel tempo tanti germi di rinnovamento nella creatività teatrale non solo toscana. Qui si entrava nel tardo pomeriggio e se ne usciva a notte fonda, qui ogni spettacolo presentato raccoglieva echi e tracce di quelli realizzati negli anni precedenti. Dislocare Armunia in varie salette sul territorio vuol dire decapitarla, condannarla al declino. E fare del Castello Pasquini un luogo di meeting aziendali – non si illudano gli amministratori – sarà magari redditizio, ma priverà Castiglioncello di una piccola ma preziosa risorsa vitale.