Se del classico di riferimento non si riconosce proprio più niente – né citazioni drammatiche, né stilistiche, né poetiche – si può parlare di rilettura? Il distaccarsi dalle cifre di riconoscimento sono segno di autoaffermazione o di incapacità di confrontarsi? Oppure semplicemente di dichiarazione di indifferenza, come dice Cunningham? E allora? – Silvia Poletti

Lug222016