Se del classico di riferimento non si riconosce proprio più niente – né citazioni drammatiche, né stilistiche, né poetiche – si può parlare di rilettura? Il distaccarsi dalle cifre di riconoscimento sono segno di autoaffermazione o di incapacità di confrontarsi? Oppure semplicemente di dichiarazione di indifferenza, come dice Cunningham? E allora? – Silvia Poletti
![Il (balletto) classico e noi. Parte seconda: “Giselle” versione Serussi-Haring](https://delteatro.it/wp-content/uploads/2016/07/giselle1-1024x644.jpg)
Lug222016