Premi Ubu 2013

Premi Ubu 2013: candidati e vincitori

Antonio Latella conferma il suo stato di grazia vincendo per il secondo anno consecutivo. Due premi al “Panico”di Spregelburd/Ronconi. Ex aequo come miglior attore a Carlo Cecchi e Mario PerrottaEnzo Fragassi


L’anno scorso Antonio Latella aveva convinto la giuria dei Premi Ubu con l’allestimento di un classico come Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams. In questo 2013 il regista si è ripetuto con Francamente me ne infischio, rielaborazione di Via col vento firmata da di Linda Dalisi e Federico Bellini che è valsa anche il premio cumulativo alla miglior interpretazione femminile andato a Caterina Carpio, Candida Nieri e Valentina Vacca. Lo stato di grazia di Latella continua dunque a produrre spettacoli di alto valore culturale, che sanno coniugare la valorizzazione di testi noti con un linguaggio innovativo e coraggioso, calato in contesti connotati dal punto di vista sociologico.

La serata svoltasi presso il Piccolo Teatro di via Rovello, presentata da Giuseppe Battiston – uno che di premi se ne intende – ha registrato anche il successo della coppia Spregelburd/Ronconi per Il panico, vincitore del premio come miglior spettacolo dell’anno e di quello per la miglior scenografia (andato a Marco Rossi). Un ex aequo ha contraddistinto la categoria riservata alla miglior interpretazione maschile, dove i 56 membri della giuria si sono equamente suddivisi tra Carlo Cecchi (La serata a Colono, spettacolo che è valso ad Antonia Truppo il premio per la miglior interpretazione femminile non protagonista) e Mario Perrotta (Un bés – Antonio Ligabue).

Giunti alla trentaseiesima edizione, la seconda orfana del loro ideatore, Franco Quadri, i Premi Ubu – promossi dall’associazione Ubu per Franco Quadri che ne prosegue l’opera – hanno premiato anche Peppe Servillo (fratello di Toni) per la sua interpretazione da non protagonista in Le voci di dentro di Eduardo e la giovane Alice Spisa (categoria under 30). Nutrita come sempre la lista dei premi speciali (che riportiamo in dettaglio più oltre), mentre sul fronte della drammaturgia, i premi sono andati al Pantani di Marco Martinelli, a Jucatùre del catalano Pau Mirò e alla splendida Odyssey di Armitage/Wilson.

Tristemente lungo l’elenco degli addii che si sono succeduti durante l’anno, dai registi Massimo Castri e Patrice Chéreau ad attrici come Mariangela Melato, Franca Rame e Luisa Pasello, fino a un autore come Franco Scaldati e all’architetta Gae Aulenti.

I premi Ubu 2013, patrocinati dai Comuni di Milano (Assessorato alla Cultura, Moda e Design) e Bologna, col contributo del Comune di Milano e della Fondazione Cariplo, hanno ospitato anche il Premio Alinovi-Daolio – andato a Maurizio Cattelan – e il Premio Rete Critica, assegnato quest’anno ad Alessandro Sciarroni, protagonista della nuova scena coreutica.

Di seguito pubblichiamo l’elenco completo delle candidature nelle 17 sezioni in cui si articolano i Premi Ubu e le menzioni speciali. In neretto i vincitori di ciascuna categoria.

Spettacolo dell’anno
Il panico di Rafael Spregelburd (Luca Ronconi, Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa)
Francamente me ne infischio di Linda Dalisi e Federico Bellini (Antonio Latella, StabileMobile-Compagnia Antonio Latella)
Le voci di dentro di Eduardo De Filippo (Toni Servillo, Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa/Teatro di Roma/Teatri Uniti)

Regia
Antonio Latella per Francamente me ne infischio
Marco Martinelli per Pantani
Mario Martone per La serata a Colono
Luca Ronconi per Il panico

Scenografia
Marco Rossi (Il panico)
Gianluca Amodio, con Marco Schiavoni per la videografia (RIII-Riccardo Terzo)
Simone Mannino e Simona D’Amico (C’è del pianto in queste lacrime)

Miglior attore protagonista
Carlo Cecchi (La serata a Colono) e Mario Perrotta (Un bès – Antonio Ligabue)
Filippo Dini (Il discorso del re)

Miglior attrice protagonista
Caterina Carpio, Candida Nieri, Valentina Vacca (Francamente me ne infischio)
Mariangela Granelli (Materiali per Medea)
Arianna Scommegna (Mater Strangosciàs)

Miglior attore non protagonista
Peppe Servillo (Le voci di dentro)
Luigi Dadina (Pantani)
Paolo Pierobon (Il panico)

Miglior attrice non protagonista
Antonia Truppo (La serata a Colono)
Valentina Picello (Tre atti unici da Anton Čechov)
Sandra Toffolatti (Il panico)

Nuovo attore o attrice (under 30)
Alice Spisa
Fabrizio Falco
Antonio Gargiulo
Riccardo Spagnulo

Migliore novità italiana (o ricerca drammaturgica)
Pantani di Marco Martinelli
Soprattutto l’anguria di Armando Pirozzi
Lo splendore dei supplizi di Riccardo Spagnulo

Migliore novità straniera
Jucatùre di Pau Mirò
Banquo di Tim Crouch
Clôture de l’amour di Pascal Rambert
Hotel Belvedere di Ödön von Horváth
Ribellioni possibili di Luis García-Aráus e Javier García Yagüe

Migliore spettacolo straniero presentato in Italia
Odyssey di Simon Armitage (Robert Wilson, Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa, National Theatre of Greece;
For Rent/A Louer (Gabriela Carizzo, Franck Chartier, Peeping Tom & Kvs);
Lulu di Frank Wedekind (Robert Wilson, Berliner Ensemble);
Onegin. Commentaries di Alexander Pushkin (Alvis Hermanis, New Riga Theatre, Jaunais Rīgas Teātris);
Refuse the Hour di William Kentridge, Philip Miller, Dada Masilo, Catherine Meyburgh (Holland Festival, Festival d’Avignon, Romaeuropa Festival, Teatro di Roma, Onassis Cultural Center);
Le retour di Harold Pinter (Luc Bondy, Odéon-Théâtre de l’Europe, Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa);
Schubladen (She She Pop, Hebbel am Ufer Berlin, Kampnagel Hamburg, FFT Düsseldorf, Brut Wien).

Premi speciali 2013
Chiara Guidi per la pluriennale ricerca – condotta dall’interno della Socìetas Raffaello Sanzio – nell’ambito pedagogico e in quello della sperimentazione vocale e preverbale. Una ricerca capace di porre sempre nuove domande al mondo del teatro. E per i festival Màntica e Puerilia, la cui concezione si connota come laboratorio e condivisione del proprio processo creativo, in dialogo con differenti artisti e con portatori di altri saperi, laboratorio la cui stessa scrittura del programma assume la valenza drammaturgica della composizione di un’opera.

Danio Manfredini per l’insieme dell’opera artistica e pedagogica, condotta con poetica ostinazione e col coraggio della fragilità, senza scindere il piano espressivo dalla trasmissione dell’arte dell’attore. Questa costante ricerca, apertasi da ultimo alla via del canto, gli ha consentito di diventare uno dei rari maestri in cui diverse generazioni del teatro si possono riconoscere.

Stefano Massini per il complesso dell’opera drammaturgica, la cui sapiente struttura e presa scenica immediata, sostenute da un limpido impianto epico, gli hanno conquistato l’interesse e il consenso della scena internazionale. In questa prospettiva si segnala in particolare la Lehman Trilogy, dove Massini affronta uno dei nodi cruciali del disordine globale. La trilogia, non ancora rappresentata in Italia, ha segnato all’estero risultati significativi per l’intera drammaturgia italiana.

– Il ratto d’Europa ideato e diretto da Claudio Longhi con la produzione di Ert e Teatro Stabile di Roma per l’impegno nel reinventare la funzione sociale del teatro penetrando a fondo nella città con un progetto che – attraverso il coinvolgimento di scuole, associazioni e altre realtà del territorio – porta alla creazione condivisa di momenti spettacolari. Il risultato, frutto di un processo di conoscenza, rappresenta un’estensione dell’esperienza scenica come azione del teatro e dei cittadini intorno al tema europeo.

Antonio Rezza e Flavia Mastrella per il lucido percorso di scavo nella crudeltà ottenuto attraverso il genio sfrenato di un attore e l’intuito plastico di un’artista visiva originale. Capaci di creare drammaturgia a partire da un disarmante trasformismo, e sempre concentrati sulle bassezze dell’umanità – intime e manifeste, individuali e collettive –, i due artisti plasmano una materia dagli esiti estremamente comici e spiazzanti creando un linguaggio feroce che nella sua misteriosa iperbole riesce a toccare anche un grado nascosto della grazia.

Ulteriori info:
Associazione Ubu per Franco Quadri