Gospodin

Gospodin, l’uomo che faceva a meno del denaro

A Romaeuropa Barberio Corsetti dirige Claudio Santamaria che ci insegna come vivere senza lo “sterco del diavolo”. A Milano tornano i fratelli Servillo con il pluripremiato “Le voci di dentro” di Eduardo. Sempre a Milano è in corso Illecite/Visioni, rassegna di teatro omosex. Arca Azzurra debutta in Val di Pesa con Molière; Paolo Magelli dirige “Quai Ouest” di Koltès a PratoRenato Palazzi

Illecite // Visioni, il festival di teatro omosessuale in corso al Filodrammatici di Milano, offre come sempre una serie di approcci diversi alla materia: si va dal taglio più spigliato del Diario di una donna diversamente etero di Paola Galassi a quello più problematico di Cock di Mike Bartlett, su un uomo incerto tra l’amore per il proprio compagno e la relazione con una ragazza. Le novità di quest’anno sono uno spettacolo per bambini, Piccolo uovo, su una famiglia-arcobaleno, e Comuni marziani, un lavoro di teatro-danza sui turbamenti dell’adolescenza destinato alle scuole superiori.

Dopo essersi ritagliata addosso adattamenti e riscritture di autori delle più diverse epoche e matrici culturali, da Boccaccio a Kafka a Collodi, la compagnia Arca Azzurra si accosta per la prima volta a Moliére, di cui affronta Il malato immaginario: la regia, l’adattamento, l’ideazione dello spazio sono, come sempre, di uno dei più acuti drammaturghi di oggi, Ugo Chiti, che pone in luce la natura ambigua di questo testo, a metà fra la farsa e la tragedia, fra la classicità e un’inquietudine tutta contemporanea. Il debutto sabato 8 al Teatro Comunale Niccolini di San Casciano Val di Pesa.

Un uomo d’affari sull’orlo del baratro, che va a cercare la morte fra i capannoni di un quartiere abbandonato, luogo di traffici e di oscuri commerci, e si trova in mezzo a un’emblematica umanità di emarginati, di stranieri, di immigrati clandestini, è al centro di Quai Ouest, un testo dell’85 di Bernard-Marie Koltès che racconta il tracollo della nostra civiltà, la fine dei valori sui quali essa è basata: lo rappresenta, da martedì 11 al Teatro Fabbricone di Prato, il regista Paolo Magelli. Fra gli interpreti, Paolo Graziosi, Alvia Reale, Mauro Malinverno.

Da martedì 11 torna a Milano, dove aveva debuttato in prima nazionale nella primavera del 2013, Le voci di dentro di Eduardo De Filippo nella bellissima messinscena di Toni Servillo, che lo ripropone al Teatro Strehler nel trentennale della morte dell’autore. Lo spettacolo, che nel frattempo ha girato l’Italia e il mondo, dagli Stati Uniti alla Russia, e continuerà a girare anche nei prossimi mesi, ha fatto incetta di riconoscimenti: cinque premi a “Le maschere del teatro”, un premio Ubu a Peppe Servillo, il fratello dell’interprete-regista, come migliore attore non protagonista.

Gospodin è il testo-rivelazione del giovane autore tedesco Philipp Löhle: è la storia paradossale di un uomo che rifiuta qualunque uso del denaro, e ne riceve invece tanto, perché la gente glielo dona volentieri vedendolo in giro per la città in compagnia di uno strano animale, un lama: le cose, però, si complicano quando Greenpeace gli sequestra il lama, la fidanzata lo pianta portandosi via i mobili di casa e un amico artista gli sottrae il televisore per farne una video-installazione. Giorgio Barberio Corsetti lo presenta al festival Romaeuropa, con Claudio Santamaria protagonista. Da mercoledì 12 al Teatro Eliseo.

Gospodin, l'uomo che faceva a meno del denaro