Ritratto di un (grande) attore da vecchio

La settimana teatrale si apre con la prova attoriale di Roberto Herlitzka, che sotto la guida di Roberto Andò, al Biondo di Palermo riprende un ruolo che fu di Bernhard Minetti, grande attore tedesco del Novecento, cui Thomas Bernhard dedicò un ambiguo ritratto/omaggio. E poi si va al Manzoni di Pistoia per una nuova ‘Casa di Bambola’. E poi c’è Motus e ancora la rilettura di Checov a firma Kricheldorf Renato Palazzi

Scritto appositamente per Bernhard Minetti, uno dei più grandi attori tedeschi del Novecento, Minetti è un graffiante testo di Thomas Bernhard che gioca ambiguamente sul rapporto tra realtà e finzione, sulla parziale sovrapposizione tra il personaggio e l’interprete chiamato a dargli vita: al centro dell’azione, un anziano attore in declino che, la notte di Capodanno, nella hall di un albergo, attende invano un direttore di teatro che gli ha dato appuntamento. Ad affrontarlo, da venerdì 4 al Teatro Biondo di Palermo, è uno dei pochi attori italiani in grado di reggere l’impegnativo confronto, Roberto Herlitzka, con la regia di Roberto Andò.

Dopo la Casa di bambola allestita da Andrée Ruth Shammah dalla parte, per così dire, del marito, il dramma di Ibsen viene messo in scena per la seconda volta in poche settimane, stavolta per iniziativa dell’intraprendente Associazione Teatrale Pistoiese: sfrondata dei suoi residui ottocenteschi, calata in un’atmosfera onirica, tra sonno e veglia, la vicenda di Nora Helmer e della sua rivolta contro l’ordine famigliare borghese viene affidata, dal regista Roberto Valerio, a figure che al posto del volto hanno maschere. Gli interpreti principali sono Valentina Sperlì e Danilo Nigrelli. Il debutto venerdì 4 al Teatro Manzoni di Pistoia.

MDLSX è il titolo dello spettacolo – da non perdere – che i Motus hanno dedicato al tema dell’identità di genere: le ambiguità fisiche e i turbamenti personali di Silvia Calderoni, attrice “storica” della compagnia dai tratti spiccatamente androgini, si mescolano alle pagine di un romanzo, Middlesex dello scrittore americano Jeffrey Eugenides, e a testi di Pasolini e di altri autori, in un suggestivo intreccio di finzione letteraria e sincerità autobiografica, scandito da una splendida colonna sonora. Lo spettacolo di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò apre, martedì 8, un Focus Genere promosso da Zona K., una piccola ma vivacissima realtà milanese.

Villa dolorosa è una riscrittura contemporanea, firmata dalla drammaturga tedesca Rebekka Kricheldorf, delle Tre sorelle di Cechov, ambientata in una villa un po’ fatiscente di oggi, il giorno del compleanno di Irina: proprio la festa di costei, che negli anni precedenti è stata rovinata da disgrazie e contrattempi, diventa la cartina di tornasole dei sentimenti dei personaggi, delle loro speranze e delusioni. Lo spettacolo, diretto da Roberto Rustioni e interpretato dallo stesso Rustioni con Eva Cambiale, Carolina Cametti, Gabriele Portoghese, Federica Santoro, Emilia Scarpati Fanetti, arriva martedì 8 a Milano, al Teatro Franco Parenti.