Hate Radio di Milo Rau

L’odio viaggia nell’etere

Si intitola “Hate Radio” lo spettacolo-documento che Milo Rau ha ideato per evocare il genocidio del Ruanda, fomentato dalle trasmissioni di una radio locale. In scena a Milano. Scopri gli altri interessanti debutti della prossima settimanaRenato Palazzi


Regista, autore, giornalista, studioso di sociologia, lo svizzero Milo Rau è oggi la star indiscussa del teatro contemporaneo. Nei suoi spettacoli-documento porta in scena segmenti di vita vissuta e attori non professionisti chiamati a rappresentare se stessi. In Hate Radio (foto), in programma sabato 1 e domenica 2 dicembre al Teatro LaCucina dell’ex-ospedale Paolo Pini di Milano, suggerisce inquietanti riflessioni sui rapporti fra media e potere ricostruendo una trasmissione della RTLM/Radio-Télévision Libre Mille Collines, la radio ruandese che nel 1994 svolse un ruolo decisivo nel preparare e sostenere il sanguinoso massacro della popolazione di etnia Tutsi. Fra gli interpreti vi sono anche alcuni sopravvissuti al genocidio.

Benvenuto umano è il titolo della nuova creazione del Collettivo CineticO, formidabile gruppo creato e guidato dalla coreografa e danzatrice Francesca Pennini, che da anni gioca ingegnosamente con gli strumenti del teatro e della danza. In questo spettacolo, che arriva sabato 1 e domenica 2 al Teatro Franco Parenti di Milano, lavora sui sensi degli interpreti e degli spettatori, esibendosi lei stessa con gli occhi bendati, privandosi della vista, mentre i performer intorno a lei indossano visori nei quali sono incastrati degli smartphone sui cui schermi possono seguire l’immagine digitale dei suoi movimenti, e poi lottano, si richiamano alle discipline circensi, mescolano la medicina tradizionale cinese alla grafica giapponese a nozioni di anatomia e di astrologia.

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte è un romanzo best-seller dello scrittore inglese Mark Haddon che racconta di un ragazzo quindicenne affetto dalla sindrome di Asperger, una forma di autismo, che indagando sulla morte del cane di una vicina di casa – lui è un grande ammiratore di Sherlock Holmes – si trova a fare i conti con una vicenda ancora più oscura, la fine misteriosa di sua madre. Da mercoledì 5 Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani lo mettono in scena all’Elfo Puccini di Milano nella pluripremiata riduzione teatrale di Simon Stephens, l’autore di Harper Regan, un testo allestito un paio d’a nni fa da De Capitani.