"La metamorfosi", Città di Ebla

Ipercorpo dà il via alla stagione dei festival

Tra gli ospiti Città di Ebla, Muta Imago, Nanou e Sacchi di sabbia. In questi giorni sono da seguire anche l’omaggio al teatro di Peter Handke, la rassegna “Apache”, il debutto a Roma di “Frost/Nixon” e quello a Milano di Adriana Asti in due celebri monologhi di Jean CocteauRenato Palazzi

È in corso di svolgimento all’ex deposito dell’Azienda Trasporti di Forlì l’undicesima edizione del festival “Ipercorpo”: da vedere fra l’altro, venerdì 16, La metamorfosi di Kafka nel collaudato allestimento del gruppo Città di Ebla (nella foto), che organizza la rassegna, Pictures from Gihan dei Muta Imago, su una giovane blogger egiziana che ha vissuto la rivoluzione del 2011 e oggi descrive il suo paese sotto il regime militare, l’enigmatico Shot dei Nanou. Sabato 17 e domenica 18 sono invece in programma Opera di Vincenzo Schino e il Don Giovanni dei Sacchi di Sabbia.

I testi di Peter Handke hanno segnato momenti importanti del teatro italiano fra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta: poi, inspiegabilmente, lo scrittore tedesco è stato progressivamente messo da parte. Per ovviare a questo oblio, è in corso a Roma una serie di iniziative di studio e di ricerca, a cura di Valentina Valentini e Francesco Fiorentino, che in questo fine settimana si aprono alla città: da venerdì 16 a domenica 18, al Teatro Biblioteca Quarticciolo, sono in programma una mise en espace di Kaspar firmata da Werner Waas, un reading, laboratori con studenti e abitanti del quartiere condotti, fra gli altri, da Fabrizio Arcuri, Daria Deflorian, Veronica Cruciani.

Nella scorsa edizione del festival Drodesera uno dei gruppi più interessanti delle ultime generazioni, Codice Ivan, aveva proposto MUORI, una performance ispirata al Requiem di Mozart: lo stesso lavoro, ma in un’altra versione, è in scena fino a lunedì 19 al Teatro Litta di Milano, nell’ambito della rassegna “Apache”, dedicata a esperienze della nuova scena: in Esperimenti per un requiem il tema è lo stesso, ma viene di volta in volta affidato a registi diversi, in questo caso Luca Camilletti, uno dei fondatori di Kinkaleri. Il risultato non convince, ma il progetto è singolare.

Arrivano a Roma, da martedì 20 al Teatro Argentina, Elio De Capitani e Ferdinando Bruni, registi e interpreti del bellissimo Frost/Nixon, la trascinante ricostruzione – firmata dall’autore inglese Peter Morgan – della celebre intervista televisiva durante la quale l’anchorman David Frost costrinse l’ex-presidente Richard Nixon ad ammettere  le proprie colpe nello scandalo Watergate e a chiedere scusa al popolo americano: il testo racconta la preparazione del clamoroso scoop, i suoi retroscena economici e organizzativi, lo stress psicologico che sconvolse i due protagonisti del confronto, descritto come un incontro di pugilato.

Due celeberrimi monologhi di Jean Cocteau, La voce umana e Il bell’indifferente, approdano martedì 20 al Teatro Grassi di Milano nell’interpretazione di Adriana Asti: il primo, un piccolo classico del teatro del Novecento, cavallo di battaglia per grandi attrici, rappresenta com’è noto la lancinante conversazione telefonica di una donna con l’invisibile amante che la sta abbandonando all’altro capo del filo, il secondo, scritto per Edith Piaf, ripropone un personaggio femminile alle prese con la fine di un amore, di fronte a un uomo stavolta presente, ma muto e distaccato. L’ideale dittico è diretto dal regista cinematografico Benoït Jacquot.

Ipercorpo dà il via alla stagione dei festival