Dolce vita

Nelle pieghe di Virgilio Sieni

Bologna dedica al coreografo toscano un ampio progetto che prosegue fino a fine mese. A Roma, ”Edipus” di Testori con Eugenio Allegri. “L’ignorante e il folle” di Bernhard è in scena a Milano, diretto da F. Frongia e F. Bruni. Da seguire anche “Il gioco delle parti” di Pirandello con Umberto Orsini e il progetto “Fuck me (n)”, in cui Alex Cendron interpreta tre monologhi scritti da Sgorbani, Spinato e TraversoRenato Palazzi


Scritto nel 1977 per Franco Parenti, l’Edipus di Testori  conclude la “trilogia dello scarozzante”, il ciclo di trasposizioni dei grandi classici composto anche dall’Ambleto e dal Macbetto: questo visionario monologo, in cui la vicenda sofoclea si sovrappone ai travagli privati di un povero guitto di paese,  che interpreta da solo tanto Edipo quanto Laio e Giocasta, viene ora riportato alla ribalta da Eugenio Allegri, insolito protagonista –  dopo lo stesso Parenti e Sandro Lombardi –  diretto da Leo Muscato. Lo spettacolo è in programma fino a domenica 8 al Teatro dell’Orologio di Roma.

Bologna dedica un ampio progetto a Virgilio Sieni: dopo un incontro col coreografo, che si è tenuto lo scorso 27 febbraio, Nelle pieghe del corpo comprende una Sagra della primavera di Stravinskij da lui realizzata con la sua compagnia (da sabato 7 al Teatro Comunale), il Pinocchio leggermente diverso col danzatore non vedente Giuseppe Comuniello ( mercoledì 18, Laboratorio delle arti dell’Università), Altissima povertà e Abbracci (venerdì 20 e domenica 22, a Dom di Laminarie), Solo Goldberg Improvisation (mercoledì 25, Teatri di Vita) e Dolce vita_Archeologia della passione (martedì 31, Arena del Sole, foto).

Una cantante d’opera oppressa dalle sue fobie, che si prepara a interpretare la Regina della Notte nel Flauto magico, il padre di lei, cieco e alcolizzato, un medico maniaco di autopsie sono gli stralunati personaggi de L’ignorante e il folle, l’unico testo di Thomas Bernhard affrontato finora dalla compagnia del Teatro dell’Elfo: lo hanno allestito nel 2008 Francesco Frongia e Ferdinando Bruni, che è anche in scena al fianco di Ida Marinelli, Luca Toracca e Corinna Agustoni. Lo spettacolo, trucemente divertente, torna all’Elfo Puccini di Milano da sabato 7.

Già nel ’96 Umberto Orsini aveva interpretato Il giuoco delle parti  con la regia di Gabriele Lavia: a quasi vent’anni di distanza, l’attore torna ora a indossare i panni di Leone Gala, il lucido ragionatore pirandelliano che manda l’amante della moglie a morire in duello al posto suo. Ma questa nuova versione del testo, firmata dallo stesso Orsini, dal regista Roberto Valerio e dallo scenografo Maurizio Balò, che approda martedì 10 al Teatro Strehler di Milano, comincia là dove di solito l’azione finisce, e  ripercorre  la vicenda attraverso i ricordi più o meno distorti del protagonista.

Tre autori teatrali di area milanese, Massimo Sgorbani, Giampaolo Spinato e Roberto Traverso, sono stati invitati da un’autrice teatrale loro collega, Renata Ciaravino, qui nell’insolita veste di produttrice, a realizzare altrettanti testi sull’idea della maschilità, non solo in senso sessuale. Ne è nato Fuck me (n), uno spettacolo composto da tre monologhi sul potere, sulla violenza e sulla responsabilità del padre nei confronti del figlio, affidati tutti a un unico attore, Alex Cendron, e diretti dal giovane regista Carlo Compare. Da martedì 10 al Teatro Out Off di Milano.

Nelle pieghe di Virgilio Sieni