In scena a Milano “Ma” l’intensissimo spettacolo di Antonio Latella sulla figura della madre nelle opere di Pasolini. A Firenze, la pièce di Oscar De Summa sul Riccardo III di Shakespeare e “L’installazione immersiva” di Giancarlo Cauteruccio per ricordare l’alluvione di 50 anni fa. A Parma il Teatro delle Ariette festeggia 20 anni di attività con “Tutto quello che so del grano”. A Bologna Carmelo Rifici firma “Purgatorio” di Dorfman, con Marinoni e Nigrelli – Renato Palazzi
Proseguono fino a giovedì 10 al Piccolo Teatro Studio di Milano le repliche di Ma (foto), il bellissimo, intensissimo spettacolo di Antonio Latella sulla figura della madre nelle opere di Pasolini: sola in scena, coi piedi infilati in un paio di gigantesche scarpe che le rendono difficili i movimenti, la straordinaria Candida Nieri compie un lancinante percorso verbale, gestuale, fisico ed emotivo attraverso vari materiali letterari pasoliniani, da testi poetici e brani di romanzi a sceneggiature cinematografiche, in particolare del Vangelo secondo Matteo, per evocare il lamento rabbioso e disperato di una madre sul corpo straziato del figlio assassinato.
Già una decina d’anni fa Oscar De Summa – l’attore-autore che ha ottenuto un grande successo con la trilogia autobiografica formata da Diario di provincia, Stasera sono in vena e La sorella di Gesucristo – aveva realizzato in forma di studio un monologo su Riccardo III. Ora torna al personaggio shakespeariano in una messinscena vera e propria in cui analizza la figura del re deforme come emblema di un potere maschile che passa anche attraverso la manipolazione sessuale. Riccardo III e le regine debutta venerdì 4 al Cantiere Florida di Firenze con De Summa, Isabella Carloni, Silvia Gallerano, Marco Manfredi, Marina Occhionero.
Si intitola onomatopeicamente IDROsssssss l’“installazione immersiva” che il regista Giancarlo Cauteruccio ha ideato per ricordare il cinquantesimo anniversario dell’alluvione di Firenze. È una performance dal forte impatto sensoriale, ambientata nella chiesa fiorentina di Santa Verdiana e realizzata al fine di impegnare gli spettatori in una sorta di immersione totale fra suoni, immagini, parole, dal Diluvio di Leonardo da Vinci alla poesia contemporanea, con le musiche originali di Gianfranco De Franco, la cantante Chiara De Palo, l’attore Roberto Visconti. Da venerdì 4, con quattro appuntamenti giornalieri.
Il Teatro delle Ariette, che festeggia i vent’anni di attività, è un gruppo teatrale che ha scelto di trasferirsi nelle campagne dell’appennino bolognese, alternando il lavoro in palcoscenico con la coltivazione dei campi e l’allevamento di animali. Tutto quello che so del grano, la nuova proposta di Paola Berselli e Stefano Pasquini, che ne sono anche interpreti con Maurizio Ferraresi, viene presentato in prima nazionale da venerdì 4 al Teatro al Parco di Parma, dopo una serie di “studi” estivi e una recente tappa al Festival di Bordeaux: è una riflessione sul sapere contadino come metafora di ciò che si sa della vita, di sé stessi.
Il Purgatorio di Ariel Dorfman, lo scrittore e drammaturgo argentino trapiantato nel Cile di Allende, autore de La morte e la fanciulla e di altri testi sulla violenza del potere e l’oppressione della dittatura, è un luogo astratto da cui si può uscire, ma al quale si ritorna sempre: in questo spazio che potrebbe essere un carcere o un manicomio una donna e un uomo, che sono delle proiezioni delle figure mitiche di Medea e Giasone, si confrontano nel tentativo di redimersi dalle colpe del passato. Il testo, affrontato da Carmelo Rifici, protagonisti Laura Marinoni e Danilo Nigrelli, è in scena da giovedì 10 all’Arena del Sole di Bologna.