Dopo anni di paziente lavoro, si inaugura sulle colline di Bologna il Teatro delle Ariette, ricavato dal deposito attrezzi agricoli della compagnia. Martinelli, Infante, Punzo, Scabia tra gli ospiti. Lasciate le colline dell’Appennino, Archivio Zeta presenta a Milano il suo “Macbeth” rivisitato. Il celebre romanzo di Elio Vittorini, “Conversazione in Sicilia” in scena a Firenze grazie a Murmuris. Debutta a Cesena il nuovo spettacolo del Teatro Valdoca, “Giuramenti”, nato nella residenza di Mondaino. La zia e la cugina di Jacqueline Kennedy sono le protagoniste della pièce del giovane Tobia Rossi in scena a Milano – Renato Palazzi
Archivio Zeta è la compagnia che lavora abitualmente a contatto con la natura, in ambienti insoliti dell’Appennino Tosco-Emiliano, dove ha allestito fra l’altro l’Orestea Pilade di Pasolini. I registi Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni affrontano ora per la prima volta Shakespeare, di cui allestiscono il Macbeth, da venerdì 7 a domenica 9 alla Sala Fontana di Milano: il loro è un Macbeth che si pone fuori dalle interpretazioni tradizionali, un personaggio che viene visto – nelle sue contraddizioni, nella sua coesistenza di bene e male – come un’immagine dell’uomo nuovo, incarnazione del passaggio dal Cinquecento alla modernità.
È interessante l’idea di tornare ad accostarsi, attraverso il palcoscenico, all’opera di Elio Vittorini, scrittore importante ma ultimamente un po’ passato in secondo piano, figura chiave di intellettuale e operatore editoriale nell’Italia della metà del Novecento. Di Vittorini la compagnia toscana Murmuris affronta il romanzo più emblematico, Conversazione in Sicilia, in una trasposizione ideata e curata da Laura Crose e Luisa Bosi per i Cantieri Teatrali Florida di Firenze: lo spettacolo, Conversazioni, è in programma per due sole repliche, sabato 8 alle 19, 30 e alle 22, in una sede fiorentina anomala, l’edificio abbandonato dell’ex-monastero di Sant’Orsola.
Sabato 8 si inaugura il nuovo spazio teatrale del Teatro delle Ariette, collocato nell’ex-Deposito Attrezzi dell’edificio rurale in cui la compagnia ha sede, a Castello di Serravalle Valsamoggia, sulle colline bolognesi: la giornata d’apertura prevede fra l’altro una lettura di Marco Martinelli del suo volumetto Farsi luogo, un’azione radio-guidata di Carlo Infante, la presentazione del libro sulle Ariette di Massimo Marino, Come se il mondo dovesse cominciare solo ora, un intervento di Armando Punzo su testi della Compagnia della Fortezza e musiche di Andrea Salvadori, e inoltre la partecipazione di Giuliano Scabia e dei cuochi di strada marsigliesi de Les Grandes Carrioles (nella foto Maurizio Ferraresi, Paola Berselli e Stefano Pasquini del Teatro delle Ariette. NdT).
Ha scelto una materia insolita il giovane autore Tobia Rossi per la sua nuova pièce Dove crescono le ortiche, in scena da martedì 11 al Teatro Out Off di Milano: al centro dell’azione ci sono infatti due figure femminili, Edith Ewing Bouvier ed Edith Bouvier Beale, che furono rispettivamente la zia e la cugina di Jacqueline Kennedy: ex-esponenti dell’alta società newyorkese decadute a causa di esperienze infelici e incontri sbagliati, le due donne, madre e figlia, diventano un simbolo dell’altra faccia di quell’America brillante e progressista. Lo spettacolo è diretto da Alessandro Castellucci, le interpreti sono Monica Faggiani e Paola Giacometti con la partecipazione della show-girl Justine Mattera.
Nata da un periodo di tre mesi di vita comune e lavoro collettivo all’Arboreto-Teatro Dimora di Mondaino, Giuramenti, la nuova produzione del Teatro Valdoca, è una creazione originale modellata dal regista Cesare Ronconi intorno a un gruppo di undici giovani attori, danzatori, performer, su un testo poetico appositamente scritto da Mariangela Gualtieri: uno sguardo intenso e misterioso sulle inquietudini del nostro tempo, incentrato sugli interventi di un coro da tragedia classica, dal quale di volta in volta si distaccano gli assoli dei singoli interpreti. Lo spettacolo debutta mercoledì 12 al Teatro Bonci di Cesena.