Auguto

Il cuore dell’estate dei festival

A Dro, in provincia di Trento, ci attende “Drodesera”; a San Sepolcro al via “Kilowatt” con i suoi “visionari”; a Monticchiello si rinnova la magia del “Teatro povero” e, dulcis in fundo, a Venezia si inaugura la Biennale Teatro diretta per il terzo anno da Antonio LatellaRenato Palazzi


Si svolge da venerdì 19 nei bellissimi spazi della Centrale Idroelettrica di Fies, a Dro, in Trentino, la trentanovesima edizione del festival “Drodesera“, rassegna internazionale delle arti performative, dal programma come al solito ricco di stimoli e suggestioni. Si comincia con Live Works, una piattaforma di ricerca sulle nuove pratiche artistiche, e dal 24 parte il festival vero e proprio: tra gli ospiti di quest’anno Alessandro Sciarroni con Augusto (foto), in cui indaga i meccanismi della risata, Collettivo Cinetico con uno “studio” di un nuovo spettacolo, Pericolare, Gisele Vienne con Crowd, un visionario rave party, Chiara Bersani con Unicorn, una riflessione sul corpo politico, e il giapponese Michikazu Matsune che in Goodbye legge ogni sorta di lettere d’addio alla propria auto, al proprio cane, alla propria vita.

Si apre venerdì 19 la diciassettesima edizione del festival Kilowatt di San Sepolcro, quest’anno particolarmente incentrata sul tema della partecipazione e dell’intervento del pubblico. Fra i titoli più interessanti Shakespeareology un one-man-show di Teatro Sotterraneo in cui Woody Neri dà la parola a Shakespeare stesso (sabato 20, Teatro alla Misericordia), Graces di Silvia Gribaudi, che porta in scena tre Grazie canoviane al maschile (21, Chiostro Santa Chiara), Nella lingua e nella spada di e con Elena Bucci su testi di Oriana Fallaci e di Alexandros Panagulis (22, Teatro alla Misericordia), La mia battaglia VR di Elio Germano e Chiara Lagani, un esperimento di teatro in realtà virtuale con occhiali immersivi e cuffie (25, ex-scuola Luca Pacioli).
Tra le produzioni straniere, Stereo della compagnia francese “Le principe d’incertitude“, fondata dal matematico Pierre Godard e dalla danzatrice americana Liz Santoro, che esplorano il rapporto tra rappresentazione e pubblico basandosi su principi della fisica quantistica (23, Teatro alla Misericordia). Completano il programma alcuni spettacoli selezionati da gruppi di spettatori, i cosiddetti Visionari, e due laboratori di formazione per attori professionisti, uno condotto da Silvio Peroni, l’altro da Riccardo Caporossi, un grande maestro del teatro di ricerca italiano.

Da sabato 20 a mercoledì 14 agosto, sulla piazza di Monticchiello, splendido borgo della Val d’Orcia, va in scena come ogni anno di questi tempi l'”autodramma” del Teatro Povero, lo spettacolo scritto e interpretato dagli abitanti del luogo in cui si rappresentano problemi e inquietudini di una comunità a rischio di spopolamento, tenuta unita, in un certo senso, proprio dal rito estivo del teatro. La proposta di quest’anno, intitolata Stato transitorio, tratta dei rapporti tra le generazioni, delle eredità culturali, dei difficili equilibri fra attaccamento al passato e apertura al presente.

Comincia lunedì 22 il quarantasettesimo festival internazionale del teatro della Biennale di Venezia, che Antonio Latella, al suo terzo anno di direzione artistica, ha incentrato stavolta sulle drammaturgie. A inaugurare il programma, curiosamente, è un regista specializzato in teatro per ragazzi, l’olandese Jetse Batelaan, premiato col Leone d’Argento e presente con due spettacoli, The Story of the Story (22, Teatro Goldoni) e War (24, Teatro Goldoni), a riconoscimento di una trasversalità, di una vena sperimentale che attraversa da sempre questo genere di rappresentazioni.
Fra gli altri appuntamenti più importanti, Mauser di Heiner Müller nella messinscena del provocatorio regista bosniaco Oliver Frljić, che ne fa un’acre riflessione sulla violenza nella società occidentale (22, 23, Tese dei Soppalchi), due azioni performative, Mystery Magnet (23, Teatro alle Tese) e Ghost Writer and the Broken Hand Break (25, Tese dei Soppalchi), della belga Miet Warlop, Nostalgia di Dio, il nuovo testo scritto e diretto da Lucia Calamaro (27, Teatro Goldoni), Es sagt mir nichts, das sogenannte Draußen di Sybille Berg (3 agosto, Tese dei Soppalchi) e Die Hamletmaschine di Heiner Müller (4, Teatro Goldoni) con la regia di Sebastian Nübling per il Teatro Gorki di Berlino.