La giornata di una sognatrice

Lo spettacolo di Copi, allestito da Teatro Alkaest e vincitore del bando “Teatri del sacro”, in scena dal 25 novembre al 6 dicembre al CRT di MilanoEnzo Fragassi


Raúl Damonte Botana, meglio noto come Copi, è l’autore della scoppiettante e surreale pièce in scena dal 25 novembre al 6 dicembre al CRT Teatro dell’Arte di Milano. La giornata di una sognatrice ricalca lo stile decisamente sopra le righe dell’artista argentino di lontane ma fiere origini italiane, che ha scavalcato i decenni (è scomparso nel 1987) con la forza di un linguaggio che fa dell’assurdo e dell’assenza di tabù una bandiera di libertà contro l’omologazione e i benpensanti.

Nel teatro di Copi ritroviamo anche – ed è questo ciò che lo pone in qualche misura sopra e oltre le inevitabili variazioni del gusto contemporaneo – una densità intima, uno spessore umano in grado di farci guardare oltre le apparenze di un gesto spesso eccessivo, di un linguaggio spesso sboccato, di una quasi totale assenza di trama, intesa in senso tradizionale. Copi non è mai tradizionale, ma è sempre Copi.

La pièce realizzata dal Teatro Alkaest su progetto di Lorena Nocera e regia di Giovanni Battista Storti, si avvale della traduzione di Oreste Del Buono, che contribuì in maniera decisiva alla diffusione del fumetto in Italia e di Copi fumettista in particolare. Ne sono interpreti la stessa Nocera con Alberto Guerra, Marco Pepe, Fabrizio Rocchi e Ludmila Ryba. Le scene sono di Roberta Colombo e le luci di Stefano Bardelli.

La giornata di una sognatrice riassume, alla maniera di Copi, ben inteso, l’intera vita di una donna in un solo giorno. L’espediente, certamente non nuovo, è però funzionale a una rappresentazione in cui il presagio della fine percorre e intreccia misteriose visite di postini, delle nozze da cui nasce un figlio che in mezza giornata si fa grande e se ne va di casa, incontri con amiche d’infanzia e anche un venditore di cocomeri. Comico, tragico e grottesco si inseguono come bimbi felici su un prato azzurro come il cielo e così anche la morte, quando arriva, fa meno paura.