La nuova coreografia di Constanza Macras, “The ghosts”, fa tappa a Prato e a Udine. “L’opera da tre soldi” di Brecht, diretta da Damiano Michieletto, debutta a Milano. Al via a Modena il nuovo progetto di alta formazione teatrale tenuto da Antonio Latella, dal titolo “Santa estasi”. Debutta a Roma il “Calderón” di Pasolini diretto da Federico Tiezzi. Singolare infine il progetto di Office for a Human Theatre che porta in scena a Genova, Milano e Rivoli un saggio di urbanistica di Rehm Koolhaas – Renato Palazzi
Dopo il debutto alla Schaubühne am Lehniner Platz di Berlino, arriva in Italia The ghosts (foto), il nuovo spettacolo di Constanza Macras, la regista e coreografa argentina trapiantata in Germania, che affianca ai danzatori della sua compagnia gli acrobati della tradizionale arte circense cinese. Nato da un viaggio in Cina della Macras, lo spettacolo affronta il problema di questi artisti dallo straordinario talento, che hanno un momento di gloria brevissimo, costretti al ritiro prima dei venticinque anni, messi da parte e presto dimenticati. In scena domenica 17 e lunedì 18 al Metastasio di Prato, giovedì 21 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine.
Apprezzato nel campo della lirica, molto discusso in quello del teatro di prosa, il regista Damiano Michieletto riuscirà a trovare, con l’Opera da tre soldi di Brecht e Weill, una via di mezzo tra queste opposte reazioni? Certo affrontare proprio questo testo al Piccolo Teatro, dove ancora aleggia il ricordo del leggendario, doppio allestimento di Strehler, nel ’56 e nel ’73, è un banco di prova ad alto rischio. Sarà comunque interessante valutare il risultato dell’operazione. Lo spettacolo, interpretato fra gli altri da Marco Foschi, Rossy De Palma, Peppe Servillo, e accompagnato dall’orchestra Verdi diretta da Giuseppe Grazioli, debutta al Teatro Strehler di Milano martedì 19.
Santa estasi è il progetto speciale di alta formazione, diretto da Antonio Latella, che si svilupperà in otto puntate al Teatro delle Passioni di Modena da martedì 19 fino a domenica 12 giugno. Sedici giovani attori e sette autori, selezionati fra oltre cinquecento candidati, hanno lavorato per cinque mesi sulle vicende della stirpe degli Atridi, e più in generale sulla natura e i confini della tragedia, sotto la guida del regista e dei suoi abituali drammaturghi, Federico Bellini e Linda Dalisi. Gli otto “ritratti di famiglia” verranno replicati una settimana ciascuno, e alla fine saranno raccolti in una di quelle interminabili maratone che tanto piacciano a Latella.
Nella Spagna del 1967, una donna – Rosaura – sogna di risvegliarsi in tre ambienti diversi, una reggia, la baracca di una prostituta, un appartamento borghese. Ispirato a La vita è sogno di Calderón de la Barca, il Calderón di Pasolini è un testo complesso, difficile da rappresentare. Lo si è visto poco tempo fa con la regia di Francesco Saponaro, tocca ora a Federico Tiezzi cimentarsi in una nuova messinscena realizzata per il Teatro di Roma. Fra gli interpreti principali, Sandro Lombardi, Camilla Semino Favro, Graziano Piazza, Silvia Pernarella, Ivan Alovisio, Lucrezia Guidone. Da mercoledì 20 al Teatro Argentina.
È un’idea singolare quella di ricavare uno spettacolo da un saggio di urbanistica, Delirious New York del grande architetto Rehm Koolhaas. A portarlo alla ribalta è il gruppo OHT, Office for a Human Theatre, che vuole indagare i comportamenti umani nelle metropoli contemporanee, in una serie di episodi che si svolgono fra paesaggi di grandi scatole di cartone. Il lavoro viene significativamente presentato nelle tre città del triangolo industriale, a Genova, al Teatro della Tosse, da venerdì 15 a domenica 17, a Milano, al Teatro dell’Arte, il 20 e 21, a Torino, al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, il 22 e 23.