Col cinismo e l’irriverenza che caratterizzano la loro ricerca, Elvira Frosini e Daniele Timpano transitano da Milano con il nuovo “Acqua di colonia”. A Genova si ricordano Emanuele Luzzati e Bruno Cereseto con un nuovo spazio multifunzione e una mostra. Presentato in “prima” nazionale a Crema “Il pellicano” di Strindberg (regia Walter Pagliaro). A Roma “Odissea a/r” di Emma Dante, interpretato dai giovani allievi del Teatro Biondo. A Napoli, Shakespeare a tempo di rap nel progetto “Mal’essere” diretto da Davide Iodice – Renato Palazzi
Nel decennale della morte di Emanuele Luzzati, che cadeva giovedì 26 gennaio, è stato inaugurato a Genova un nuovo spazio multifunzionale a lui dedicato e situato in un ex-capannone industriale, il Luzzati Lab, che sarà sede di esposizioni, di esperienze formative, di iniziative per i ragazzi e i giovani. Fino al 5 febbraio vi si può visitare una mostra, A quattro mani, curata da Emanuele Conte, che ripercorre trent’anni di spettacoli attraverso i costumi teatrali ideati da Luzzati e realizzati da un altro artista genovese legato soprattutto al Teatro della Tosse e recentemente scomparso, lo scenografo, costumista, burattinaio Bruno Cereseto.
Recuperato all’uso da non molti anni, il Teatro San Domenico di Crema sta vivendo una fase di rilancio creativo sotto la guida di Franco Ungaro, ex direttore organizzativo dei Cantieri Teatrali Koreja di Lecce: sabato 28 l’antica chiesa domenicana, che nel corso del tempo è stata anche caserma, cavallerizza, ospedale, mercato coperto, palestra, ospita addirittura una prima nazionale, quella del Pellicano di Strindberg, un capolavoro che non viene rappresentato da anni, con la regia di Walter Pagliaro. Protagonista – nel ruolo della madre crudele che affama i figli e ha provocato la morte per crepacuore del marito – Micaela Esdra.
Acqua di colonia è la nuova creazione di Elvira Frosini e Daniele Timpano (foto) su un’esperienza rimossa, la disastrosa avventura coloniale italiana, e sugli effetti che essa tuttora produce nel nostro linguaggio e nelle nostre abitudini. I due performer romani, col cinismo e l’irriverenza che sono propri del loro stile teatrale, hanno indagato su frasi fatte, luoghi comuni, opere letterarie, fumetti, canzoni che hanno condizionato e continuano a condizionare il nostro immaginario rendendoci difficile anche la comprensione dei grandi fenomeni migratori attuali. Lo spettacolo è in programma lunedì 30 e martedì 31 al Pim Off di Milano.
L’azione sempre rigorosamente collettiva, la fila indistinta dei giovani attori da cui escono di volta in volta i vari personaggi, le figure omeriche in spiaggia con modernissimi costumi da bagno: interpretato da ventitré allievi della Scuola dei mestieri dello spettacolo del Teatro Biondo di Palermo, l’Odissea a/r di Emma Dante ricalca con freschezza e ironia lo stile abituale della regista palermitana, e affronta alcuni dei suoi temi consueti: più che il vagare di Ulisse, la Dante pone in luce il suo contesto famigliare, i sentimenti di Penelope, l’ansia di crescere di Telemaco, il legame tra madre e figlio. Da martedì 31 al Teatro India di Roma.
Mal’essere è il titolo di un Amleto napoletano che il regista Davide Iodice ha affidato alla riscrittura di alcuni rapper di area partenopea, Gianni De Lisa detto ‘O Yank, Pasquale Fernandez detto Sir, Alessandro Caricchia detto Joel, Paolo Romano detto Sha One, Ciro Perrotta detto Op Rot, Damiano Rossi detto Capatosta. La vicenda shakespariana, trasposta in un’Elsinore «tra Forcella e Sanità», e tradotta in napoletano secondo la metrica tipica di questo genere musicale, vuole evocare una discesa nei drammi odierni della città. Un gruppo misto di attori e di rapper la porta in scena al Teatro San Ferdinando da mercoledì 1° febbraio.