Il festival di Cividale del Friuli, da sempre vocato all’incontro fra le culture mitteleuropee, ospita quest’anno il Berliner Ensemble. Da seguire a Spoleto per il Festival dei due mondi l’omaggio al centenario del Bauhaus – Renato Palazzi
Comincia venerdì 12 a Cividale del Friuli l’edizione 2019 del Mittelfest, il festival internazionale di teatro, musica, danza che tradizionalmente costituisce un puntuale osservatorio sulle varie forme ed espressioni della cultura mitteleuropea, e in particolare sui Paesi dell’Est e sui Balcani. L’evento teatrale più importante del programma di quest’anno, dedicato al tema della leadership,
è il ritorno in Italia del Berliner Ensemble, la compagnia fondata da Brecht, con un adattamento del Tamburo di latta (foto), il romanzo di Günter Grass, regia di Oliver Reese, interprete principale Nico Holonics (domenica 14, Teatro Ristori).
Tra gli altri titoli da segnalare, la ripresa del Giulio Cesare di Romeo Castellucci (sabato 13, domenica 14, chiesa di S. Maria dei Battuti), La scimmia di e con Giuliana Musso, dal racconto di Kafka Una relazione ‘per un’accademia (giovedì 18, Teatro Ristori) e un focus sulla nuova scena greca che comprende Hill 731 di Aris Biniaris (domenica 14, chiesa di S. Maria dei Battuti), l’Antigone in un particolare allestimento di Konstantinos Ntellas (lunedì 15, chiostro della chiesa di S. Francesco), e Clean City, lo spettacolo interpretato da cinque vere badanti che sta girando l’Europa (sabato 20, Teatro Ristori).
Venerdì 12 e sabato 13, al Teatro Nuovo Giancarlo Menotti, il Festival dei Due Mondi di Spoleto celebra il centenario della fondazione del Bauhaus con due creazioni nate all’interno di quell’insostituibile fucina di ricerca artistica: il Balletto Triadico di Oskar Schlemmer, nel rifacimento del ’77 di Gerhard Bonher, sulle musiche originali di Hans-Joachim Hespos, ripresa ora da due interpreti di allora, Ivan Liška e Colleen Scott, e Quadri di un’esposizione, una composizione scenica di Wassily Kandinsky su musiche di Mussorgsky, ricostruita da Horst Birr e Stefano Laudato. Completa il progetto una video-proiezione di due danze di Schlemmer nell’esecuzione di Cesc Gelabert.