Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’intervento in rima di Oliviero Ponte di Pino, che porta una nota di ironia nell’interessante dibattito in corso sul nostro sito stimolato dall’allestimento del classico eduardiano curato da Antonio Latella. Leggi la recensione della spettacolo di Renato Palazzi, l’intervento di Antonio Audino, la replica di Palazzi e il contributo inviatoci da Anna Bandettini
Bei presepi all’Argentina
La signora di Latina
l’han portata all’Argentina.
‘O presepe è cosa bella,
là c’è quello di Latella.
Accorre il critico fremente:
che mostrate a quella gente?
Qui ci vuole più cautela,
quel regista, sai, ci svela
che il teatro è un’illusione,
il presepe delusione.
E ti smonta dei Cupiello
il tinello così bello.
La famiglia è problemone
che nasconde perversione,
non perfetta e nemmen sacra,
basta che l’occhio tu apra.
Mangiatoia? C’è un vecchietto,
mica il bimbo benedetto!
Che vuol dire lo comprende
anche chi non se ne intende.
Eduardo dissacrato,
chi l’avrebbe mai osato!
La bellezza non val niente
se non quieta poi la gente.
Qui disturba e poi ti turba.
Direzione, fatti furba!
Releghiamo giù in cantina
ogni opera birichina,
per le dame di Latina
bei presepi all’Argentina.
Oliviero Ponte di Pino
Ponte di pino for President!☀️☀️☀️
Ponte di Pino è sempre geniale!
A parte la forma, assai piacevole, dissento in parte sul contenuto: la “signora di Latina” aveva il dovere di informarsi prima di recarsi a teatro (ma anche il diritto di sapere, dalla locandina, che si trattava di un “libero adattamento”, cosa che qui colpevolmente is omette). A questo punto si fermano le mie concessioni a queste garbate lamentele: il regista birichino non si può, e non si deve, relegare in cantina, lasciando il rassicurante “eduardismo” per la platea tradizionalista, o supposta tale: alla recita alla quale ho assistito, libera dal fardello degli abbonati, ci sono stati cinque minuti di applausi entusiasti e, a onor del vero, poche defezioni. Insomma, val la pena di insistere: e lì, tra i velluti rossi dell’Argentina, non nelle panche scomode dell’India….
Meglio tacere e passare per idiota che parlare e dissipare ogni dubbio.
(Abraham Lincoln)