Oscar De Summa apre una nuova trilogia con “La cerimonia”, in scena a Prato. A Roma debutta “Emilia” di Claudio Tolcachir, con Giulia Lazzarini. Sempre a Roma, Lisa Ferlazzo Natoli dirige il “Re Lear” di Edward Bond, con Elio De Capitani protagonista – Renato Palazzi
Dopo lo sfaccettato percorso autobiografico formato da Diario di provincia, Stasera sono in vena e La sorella di Gesucristo, Oscar De Summa apre una nuova trilogia dedicata, stavolta, al tema degli antichi miti e di ciò che ne resta nella società attuale: La cerimonia, il testo scritto, diretto e interpretato dal bravo attore pugliese con Vanessa Korn, Marco Manfredi e Marina Occhionero (foto), in programma da venerdì 24 al Teatro Fabbrichino di Prato, vuole indagare le difficoltà e gli smarrimenti degli adolescenti di oggi partendo dal mito di Edipo e dal venir meno della figura paterna come autorità riconosciuta, con tutte le sue conseguenze sugli equilibri famigliari.
Emilia è un bel testo di Claudio Tolcachir, che lui stesso aveva messo in scena un paio d’anni fa con la sua compagnia di Buenos Aires, in cui si rappresenta un microcosmo famigliare sghembo, dominato da sentimenti distorti e rapporti alterati, in cui tocca a una vecchia tata venuta in visita dopo anni di lontananza salvare il protagonista accusandosi di un crimine da lui commesso. Proprio l’autore argentino ha curato ora per il Teatro di Roma la versione italiana dello spettacolo, che debutta domenica 26 al Teatro Argentina. Protagonista d’eccezione, nel ruolo dell’anziana bambinaia, è Giulia Lazzarini, affiancata fra gli altri da Sergio Romano, Pia Lanciotti, Josafat Vagni e Paolo Mazzarelli.
Studio per le serve, una danza di guerra è il titolo dello spettacolo – ispirato a Le serve di Genet – che storicamente ha segnato, nel 1984, l’inizio dell’attività dei Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa, il loro dirompente esordio avvenuto in una soffitta torinese, a casa dell’attrice Maria Luisa Abate, seguito poi da un più ampio rifacimento in palcoscenico. A più di trent’anni di distanza, i Marcido ripercorrono quei loro primi passi con un lavoro, Memoria dello Studio per le Serve, che lo rivisita in una chiave aggiornata. Lo spettacolo viene presentato lunedì 27 presso la Corte dei Miracoli, in via Mortara 4 a Milano, ospite della rassegna “Stanze”.
Il Re Lear di Edward Bond è una riscrittura contemporanea del dramma shakespeariano, tutta incentrata sui rapporti tra il potere e la violenza nel mondo di oggi. Lear è un autocrate fanatico che vuole erigere un emblematico, gigantesco muro – immagine alquanto attuale – per tenere fuori i popoli nemici, ma viene spodestato e incarcerato dalle figlie: alla fine, mentre cercherà di smantellare la sua stessa costruzione, considerata ormai un errore, subentrerà un governo rivoluzionario che ricostruirà immediatamente il muro. Lisa Ferlazzo Natoli, che già aveva allestito il testo nel 2015, lo riprende da martedì 28 al Teatro India di Roma in una nuova edizione con Elio De Capitani protagonista.