È tratto da un romanzo di Gombrowicz il nuovo spettacolo di Luca Ronconi. I Marcido Marcidoris e Famosa Mimosa proseguono nella loro rivisitazione dei classici con “Il misantropo” di Molière. È un “classico” anche la versione dei “Promessi sposi” messa in scena dalla compagnia di marionette Carlo Colla e Figli. “Le lacrime amare di Petra von Kant” di Fassbinder nell’inedita (per l’Italia) versione del regista tedesco, Martin Kušej e infine il ritorno in scena del dramma contemporaneo “Enron” di Lucy Pribble – Renato Palazzi
Poteva essere considerata scolastica e pedante l’idea di ricavare uno spettacolo di marionette dai Promessi sposi: invece l’adattamento della compagnia Carlo Colla e Figli sorprende per come riesce a rendere fresca e avvincente quella che è stata per tutti una materia di studio. La vicenda manzoniana, nella versione marionettistica, acquista un alto tasso emotivo e un imprevedibile risalto spettacolare, evidente soprattutto nella grande scena della peste, e della pioggia salvifica che ne distrugge i bacilli. Da vedere, da venerdì 7 all’Atelier Colla di via Montegani, a Milano.
Ritorna in scena da sabato 8 al Teatro Due di Parma, a poco più di un anno dalla “prima”, Enron, il testo in cui l’autrice inglese Lucy Pribble ricostruisce il fallimento del colosso dell’energia nei suoi risvolti pubblici e privati. Il crack, avvenuto nel 2001, di quella che era allora considerata la settima più importante azienda degli Stati Uniti ricorda da vicino una vicenda che riguarda direttamente la città emiliana, lo scandalo della Parmalat. A portare l’insolita materia alla ribalta sono gli attori del Teatro Due e i danzatori della compagnia Balletto Civile, con la regia di Leo Muscato.
I Marcido Marcidoris e Famosa Mimosa, che da trent’anni, ostinatamente, restano il gruppo più anomalo e trasgressivo della scena italiana, continuano a misurarsi a modo loro coi classici: dopo Edipo re affrontano – nell’abituale chiave personale, eccessivo e spiazzante – Il misantropo di Molière, che nella lettura del regista-interprete Marco Isidori e della scenografa Daniela Dal Cin diventa una sorta di bizzarra creazione operistica, in cui gli attori stessi accostano alla recitazione l’uso di strumenti musicali. Lo spettacolo debutta martedì 11 al Teatro Gobetti di Torino.
Witold Gombrowicz è, con Witkiewicz e Bruno Schulz, uno dei tre autori che hanno inciso più profondamente sulla cultura polacca del Novecento, influenzando fra l’altro anche Kantor. Da un suo romanzo onirico e sottilmente visionario, Pornografia (nella foto) – in cui due uomini, ospiti di una casa di campagna, cercano di irretire un ragazzo e una ragazza in ambigue trame mentali – è partito Luca Ronconi per uno dei suoi laboratori al Centro Santacristina, presentando il risultato allo scorso festival di Spoleto. Lo spettacolo sarà in scena da giovedì 13 al Teatro Grassi di Milano.
Incentrato sulla figura di una donna forte, volitiva e apparentemente padrona di sé, che viene invece distrutta dalla folle passione per una ragazzetta vuota e arrivista, Le lacrime amare di Petra von Kant è uno dei testi più noti di Fassbinder, grazie anche al film che lo stesso drammaturgo-cineasta ne trasse nel ’72, e alle numerose, fortunate messinscene italiane. Sarà invece firmato da un regista tedesco, Martin Kušej, direttore del Residenztheater di Monaco di Baviera, l’allestimento del dramma in programma giovedì 13 e venerdì 14 alle Limone Fonderie Teatrali di Moncalieri, dove è ospitato dallo Stabile di Torino.