Aterballetto danza Italiano. Con successo

Continua la felice proposta di autori italiani invitati a creare con i magnifici danzatori della compagnia emiliana, che mostrano sempre più la loro versatilità e bravura. Facendo onore all’estro creativo dei coreografi – Silvia Poletti

 Aterballetto continua giustamente nella sua linea di credito alla coreografia italiana mettendo in carnet in questi primi mesi del 2015 due nuove produzioni firmate da nostri autori. Dopo la felice esperienza di Upper East Side, creato per la compagnia lo scorso autunno, Michele Di Stefano ha affidato a due danzatori di ATB – Philippe Kratz e Damiano Artale – la ricostruzione di E-Ink, duetto datato 1999 e ripreso nell’ambito di Ric.Ci progetto di recupero di coreografie d’autore italiane degli anni d’oro della Nuova Danza curato da Marinella Guatterini e sostenuto da un nutrito pool di teatri e circuiti nazionali.

Il duetto irradia ironia grazie alla sua dinamica, inarrestabile, policentrica, capace di innervare il danzatore di piccole scosse ondivaghe, che si riverberano lungo tutto il corpo e poi da un interprete all’altro mostrando una singolare qualità di movimento, che ricorda una duttilità morbida da plastilina. Passi scivolati, baricentro flesso in basso e quasi sempre fuori asse, corpi incurvati e convessi, dinamiche rotonde, ellittiche, sinuose che si rincorrono dall’uno all’altro dei due interpreti, incarnazione in bianco delle creaturine di Keith Haring. Di Stefano aveva immaginato, alla creazione, di mettere in forma la scrittura mutante di (futuribili) inchiostri elettronici; nella ri-creazione la dinamica inventata allora si adatta ai corpi duttili dei due nuovi interpreti che se possibile arricchiscono la già ricca gamma dinamica di accenti teatrali di sapore surreale,  alleggerendo efficacemente la complessa scrittura coreografica di Di Stefano.

In prima assoluta al Teatro Comunale Pavarotti di Modena ha debuttato qualche giorno fa Lego di Giuseppe Spota. Praticamente sconosciuto in Italia, il trentunenne autore di origini pugliesi già da qualche tempo sta cimentandosi con impegnative produzioni coreografiche in Germania (dov’è artisticamente approdato dopo gli inizi con il Balletto di Roma e proprio con Aterballetto); la commissione per ATB dunque rivestiva il duplice ruolo di scommessa e sfida sia per il coreografo sia per la compagnia, impegnata in questi tempi in un importante sviluppo del suo repertorio.

Com’è andata? Piuttosto bene. Prima di tutto perchè la scrittura coreografica si mostra organica e coesa: stabilito il tema – Lego come legame ma anche come costruzione – la coreografia per l’intero ensemble  si sviluppa per via emozionale (dalla solitudine individuale, caratterizzata dall’isolamento di parti del corpo, poi da ‘incastonamento’ in scatole virtuali, grazie a bei video che introducono il lavoro, fino al passaggio al gruppo e all’incontro con gli altri) e per via strutturale mantenendo sempre ben chiara l’idea iniziale. Senza soluzione di continuità si intersecano sequenze che per ‘aggregazione’ e ‘scomposizione’ costruiscono gruppi e dissolvono coppie e trii in un rutilante fluire dinamico. Il rosso vivo dei costumi fiammeggia contro la scena scura sapientemente illuminata da Carlo Cerri: i guizzanti movimenti dei danzatori assumono così contorni più nitidi, quasi scultorei. Se c’è da fare attenzione è se mai al rischio di sovrabbondare – nei passi, nelle complicanze dinamiche, nell’eccesso di iper-tecnicismi (come le mega-estensioni) ormai talmente sfruttati da rischiare una certa ordinarietà. Ma il ragazzo è giovane e talentuoso e il futuro per lui davvero ricco di promesse. Da parte loro i diciotto danzatori di Aterballetto sono, al solito, intensi, virtuosistici, generosi e appassionati: si vede che amano quello che danzano, e il loro amore arriva dritto dritto al pubblico.

Le foto di Lego sono di Alfredo Anceschi, le foto di E-Ink di Nadir Bonazzi

E-INK
uno spettacolo di MK riallestito per Aterballetto
coreografia Michele Di Stefano
musica Paolo Sinigaglia
riallestimento nell’ambito Progetto RIC.Ci -Reconstruction Italian Contemporary Choreography a cura di M.Guatterini
prossime date: Firenze, Fabbrica Europa, Stazione Leopolda 12 maggio
Ravenna, Ravenna Festival,  Teatro Alighieri, 29 giugno

LEGO
coreografia Giuseppe Spota
musiche  E. Bosso, A Filetta, J. Jóhannsson, O. Arnalds/N. Frahm
Luci: Carlo Cerri
prossime date: Padova, Prospettiva Danza, Teatro Verdi, 16 maggio
Ravenna, Ravenna Festival, Pala de André, 30 giugno

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