Il festival delle Colline Torinesi prosegue con Teatro delle Albe, Deflorian-Tagliarin, Fibre Parallele. Al Carignano di Torino approda invece il divertente “King Size” di Marthaler. A Milano, da vedere “Il bosco” di Mamet e il ritorno di Gifuni a Pasolini con “Ragazzi di vita”. Comincia lunedì e prosegue fino al 14 “Teatri del sacro” a Lucca – Renato Palazzi
Il Festival delle Colline Torinesi prosegue con due importanti riprese – Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi, lo spettacolo del Teatro delle Albe sulla leader birmana, (5,6), e Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni di Deflorian-Tagliarini (8) – e alcuni debutti di rilievo: Fibre Parallele presenta, dopo l’anteprima a Primavera dei Teatri, il suo nuovo lavoro, La beatitudine (6, 7). Segue Trincea, il monologo di Marco Baliani sulla Grande Guerra (10, 11), e Kriminal Tango dei Fanny & Alexander, in cui Marco Cavalcoli rende omaggio al grande Fred Buscaglione (11, 12).
Un weekend nella natura, una casa su un lago, al margine di un bosco, dove una coppia, nell’arco di una notte, spinge la propria tormentata relazione fino all’estremo punto di rottura, arrivando a sfiorare la violenza fisica e verbale, mentre il paesaggio esterno evoca paure e desideri irrazionali. Il bosco, un testo del ’77 di David Mamet, ripropone una situazione che per tanti aspetti è già ormai classica. A interpretarlo sono ora due bravi attori, Antonio Zavatteri ed Elena Arvigo, quest’ultima anche in veste di regista. Lo spettacolo è in scena da venerdì 5 al Teatro Out Off di Milano.
Splendido interprete nella Lehman Trilogy, Fabrizio Gifuni dà comunque il meglio di sé in certi raffinati e solitari approcci a grandi scrittori e grandi testi letterari. Dopo le performance verbali sul Gadda dei diari di guerra, sul Piccolo principe di Saint-Exupery e Lo straniero di Camus, l’attore torna ora all’amato Pasolini, cui già aveva dato corpo e anima anni fa in ‘Na specie de cadavere lunghissimo: domenica 7, al Teatro Franco Parenti di Milano, Gifuni propone un’unica lettura del romanzo più importante dell’autore di Casarsa, Ragazzi di vita.
Comincia lunedì 8 e prosegue fino a domenica 14 a Lucca la quarta edizione dei Teatri del Sacro, un festival biennale che attorno al tema della spiritualità riunisce artisti di diversa età e cultura: tra i titoli in programma, Sante di scena del Teatro delle Moire, sulle monache visionarie, Ramayana di Roberto Rustioni, dal grande poema indiano, Lourdes di Andrea Cosentino, La volontà di César Brie su Simone Weil, Io, mia moglie e il miracolo della compagnia di Punta Corsara, De rivolutionibus di Carullo-Minasi, dalle Operette morali di Leopardi.
King Size è lo spettacolo di Christoph Marthaler ambientato in una stanza d’albergo, dove una coppia cerca invano di addormentarsi in un letto di enormi dimensioni, tormentata da sogni e visioni che prendono corpo nella realtà, spiata, insidiata nella sua intimità da una serie di presenze estranee, una signora misteriosa, un coretto rinchiuso in un armadio. Il geniale regista svizzero accompagna il suo estro graffiante e visionario con una debordante colonna sonora che svaria da Schumann e Mozart ai Jackson Five a Michel Polnareff. Da vedere, lunedì 8 e martedì 9 al Carignano di Torino.