Dinamo

E venne il momento di Claudio Tolcachir

Il talentuoso “teatrista” argentino è di scena al Napoli Teatro Festival. Al via il Festival dei Due Mondi di Spoleto e la rassegna Da vicino nessuno è normale di Milano. Ancora a Milano, la sontuosa “Turandot” per marionette della Compagnia Carlo Colla e Figli. Prosegue a Castiglioncello il festival Inequilibrio. In scena a Verona, diretto da Leo Muscato, “Rosencrantz e Guildenstern sono morti” di Tom StoppardRenato Palazzi


È il momento di Claudio Tolcachir, il giovane e talentuoso teatrista argentino che coi suoi bravissimi attori coglie spaccati di vita insieme ironici e crudeli, lievi e disperati. In Dinamo (foto) da venerdì 26 a domenica 28 al Teatro Mercadante, per il Napoli Teatro Festival – intreccia le vicende di tre donne che vivono nello stesso appartamento in momenti diversi, senza incontrarsi mai: un’anziana artista prigioniera dei ricordi, sua nipote che vorrebbe ricominciare a giocare a tennis dopo essere uscita da un ospedale psichiatrico e un’immigrata che si nasconde nella casa.

Da venerdì 26 al Teatro Grassi di Milano la compagnia Carlo Colla e figli presenta Turandot, adattamento per marionette di Eugenio Monti Colla dell’opera di Puccini, con le voci registrate di Maria Callas, Eugenio Fernandi, Elisabeth Schwarzkopf e i sontuosi costumi disegnati da Umberto Brunelleschi per la prima esecuzione del ’26, mai realizzati perché troppo complessi. Sempre a Milano, al Teatro la Cucina, la rassegna Da vicino nessuno è normale propone venerdì 26 Now. Una prova su Riccardo III di e con Michele Sinisi, sabato 27 e domenica 28 Il volo, storie di morti bianche a Ravenna “narrate” dall’attore Luigi Dadina, del Teatro delle Albe, e dallo scrittore algerino-ravennate Tahar Lamri. Da non perdere, mercoledì primo luglio, Mit Lenz di Claudio Morganti, dal Lenz di Büchner, trasformato in una straordinaria dimostrazione di lavoro teatrale.

Nel programma del Festival dei Due Mondi di Spoleto, quest’anno forse meno denso del solito, spicca Porcile di Pasolini con la regia di Valerio Binasco: il testo, del ’66, rappresenta una cruda metafora del capitalismo, dove il figlio di ricchi industriali tedeschi non si schiera né coi corrotti genitori, né coi compagni che vanno in piazza a protestare, ma esprime la propria diversità  accoppiandosi con dei maiali che alla fine lo divoreranno. Fra gli interpreti dello spettacolo, in scena da sabato 27 al Teatro San Simone, Fulvio Cauteruccio, Mauro Malinverno, Alvia Reale.

A Castiglioncello inizia mercoledì primo luglio la seconda tranche del festival Inequilibrio: da vedere Le metamorfosi di Ovidio nell’interpretazione di Roberto Latini (1 – 5 luglio), l’interessantissimo Iperrealismi della giovane coreografa Helen Cerina (1 luglio), Il migliore dei mondi possibili, un radiodramma di Magdalena Barile dal Candido di Voltaire (1, 2), Senza trama e senza finale, l’atto conclusivo del lavoro di Macelleria Ettore sui racconti di Cechov (2, 3), Prima le parole e poi la musica. – cronache del match Mascagni – D’Annunzio di Luca Scarlini (4, 5).

Rosencrantz e Guildenstern sono morti è un testo-chiave della nuova drammaturgia inglese degli anni Sessanta, opera dall’allora quasi esordiente Tom Stoppard, che ne ha tratto il film vincitore del Leone d’oro nel ’90 a Venezia: un Amleto dal punto di vista di due personaggi minori, Rosencrantz e Guildenstern, appunto, che diventano inconsapevoli emblemi del destino dell’uomo. Lo ripropone, da giovedì 2 al Teatro Romano di Verona, il regista Leo Muscato, con alcuni attori di provenienza cinematografica e televisiva, Vinicio Marchioni, Daniele Liotti, Gianfelice Imparato.