Lontano dal rituale della “prima”, una domenica pomeriggio, gomito a gomito con gli spettatori di ogni età che affollano il Teatro Strehler, è stato bello assistere a una replica di “Non ti pago” di Eduardo De Filippo messo in scena da suo figlio Luca con la sua compagnia – Maria Grazia Gregori
In platea un pubblico che istintivamente sa cogliere perfettamente il meccanismo all’apparenza semplice su cui si regge la commedia e che sa ridere e sorridere con i tempi giusti a mai fuori fase. In palcoscenico un gruppo di attori affiatati, ricchi di humour e di verve, anche loro con i tempi perfetti che questo testo richiede, che mostrano di aver saputo superare la difficile assenza del loro regista e capocomico, che ne doveva essere il protagonista, per ora lontano dalle scene per una malattia.
Lo sostituisce Gianfelice Imparato, che il teatro di Eduardo lo conosce bene e che è perfettamente a suo agio nei panni del vendicativo Ferdinando Quagliuolo, attuale gestore di una ricevitoria del Lotto prima gestita da suo padre, morto da tempo, che appare in sogno ad altri, magari suggerendo i numeri vincenti in qualche prossima estrazione. Strana casa quella dei Quagliuolo, che la bella scena di Gianmaurizio Fercioni realizza con una lunga parete a mezza altezza dove si aprono porte e finestre con grande ritratto della buonanima, mostrando le grandi nuvole di un cielo che può essere sereno oppure minaccioso con tuoni fortissimi, quando Ferdinando maledice quelli che considera i suoi nemici. In questa casa lui può contare sulla compagnia di un solo amico (Nicola Di Pinto) che lo aiuta a preparare le conserve e che sa sopportare i suoi umori neri mentre qua e là volteggia una spiritosa camerierina (Viola Forestiero).
Scritta nel 1940, Non ti pago ruota attorno a quest’uomo accidioso e dispotico sia nei confronti della moglie Concetta (bella interpretazione di Carolina Rosi) che, quando ci riesce, lo contrasta ma soprattutto lo sopporta, sia con la figlia Stella (Carmen Annibale), ragazza un po’ ribelle ma costretta ad accettare l’embargo che il padre pone alla sua storia d’amore con il giovane impiegato nella sua ricevitoria, Mario Bertolini (Massimo De Matteo). Il motivo? Mentre Quagliuolo è un giocatore del Lotto sfortunato all’ennesima potenza, al contrario Mario, che sa interpretare i sogni, vince spesso. Per di più una notte sogna il padre di Ferdinando, che gli dà i numeri per una quaterna che il giovane punta vincendo ben quattro milioni. Persuaso di essersi allevato non una ma ben due serpi in casa e una in ricevitoria, Quagliuolo vuole vendicarsi, si sente vittima di un imbroglio e sostiene che la vincita è sua: suo padre è apparso sì in sogno a Mario, che ora abita nella casa che era stata della famiglia Quagliuolo, ma credendo di parlare con lui, suo figlio. In un susseguirsi di tentativi di impadronirsi del biglietto vincitore, fra avvocati interessati e pronti a passare dall’altra parte e preti inutilmente chiamati a portare pace, litigi continui con moglie e figlia, costretto alla fine a dare al suo dipendente il biglietto che gli aveva sottratto, Ferdinando Quagliuolo, chiamando a testimone il padre morto, si lascerà andare a una serie di maledizioni, che puntualmente si avvereranno e che renderanno impossibile al povero Mario, tra l’altro licenziato in tronco, di riscuotere la vincita mentre continuano le esasperate liti familiari, la processione dei vicini che lo considerano colpevole della morte improvvisa del loro cane…
Sostenuto sul ritmo inquieto di una corda pazza, Non ti pago è il perfetto esempio di quelle commedie eduardiane che sotto un’apparente leggerezza sono in realtà lo specchio ferocemente ironico di una società squinternata. Che la regia di Luca De Filippo (che ci si augura torni presto, ristabilito, in scena) ha saputo esaltare in un perfetto concertato di attori chiamati più volte alla ribalta dagli applausi del pubblico.
Visto al Piccolo Teatro Strehler di Milano. Repliche fino al 22 novembre 2015
Non ti pago
di Eduardo De Filippo
con (in ordine di apparizione) Carolina Rosi, Viola Forestiero, Nicola Di Pinto, Federica Altamura, Andrea Cioffi, Gianfelice Imparato, Massimo De Matteo, Carmen Annibale, Paola Fulciniti, Gianni Cannavacciuolo, Giovanni Allocca
regia Luca De Filippo
scene Gianmaurizio Fercioni, costumi Silvia Polidori
musiche Nicola Piovani, luci Stefano Stacchini
produzione Compagnia di Teatro di Luca De Filippo