I Post di Renato Palazzi

Sono dedicati ad Emma Dante e a Tadesz Kantor, due artisti a cui la libertà d’espressione è cara come l’aria che si respira gli ultimi Post dell’anno di Renato Palazzi


Che bella cosa ha fatto Emma Dante alla cerimonia di consegna del premio Duse, che le è stato assegnato la scorsa settimana nel trentennale della nascita del prestigioso riconoscimento. Essendo consuetudine che la vincitrice, nell’occasione, reciti un brano di sua scelta, lei ha puntato non su un pezzo di teatro ma su uno scritto di Tadeusz Kantor, la straordinaria 12ª Lezione milanese prima della fine del XX secolo, ardente proclama etico ed estetico, appassionato lascito intellettuale agli allievi del corso da lui tenuto nell’86 alla Scuola Paolo Grassi di Milano, e in senso lato alle nuove generazioni dell’arte e del teatro. La Dante ha affrontato questo testo da par suo, leggendolo, dicendolo, infondendogli un’intensa adesione senza però mai cadere nell’enfasi declamatoria. Ha badato a valorizzare le parole di un maestro che in queste pagine profetiche rivendica un’assoluta libertà dell’uomo, libertà creativa, libertà interiore, in un totale affrancamento da qualunque condizionamento economico, politico, spirituale.

Leggetela, se potete, la 12ª Lezione milanese prima della fine del XX secolo: ne resterete del tutto folgorati. Era stata pubblicata nel 1988 da Ubulibri, in un volumetto che raccoglieva tutti i materiali del seminario tenuto due anni prima da Kantor, una specie di veemente autobiografia artistica, un compendio di furori avanguardistici, l’incalzante manifesto di un’assoluta autonomia inventiva. Quel libriccino rosso non è più in commercio, ma forse vi potrà capitare di trovarlo ancora in giro, e sicuramente è possibile leggerlo alla biblioteca della “Paolo Grassi”: la sua fede rivoluzionaria è trascinante, il suo stile visionario non ha nulla da invidiare alle infiammate argomentazioni di Antonin Artaud. Colpisce soprattutto per la lucidità con cui Kantor, trent’anni fa, intuiva e prefigurava la globalizzazione del pensiero e della cultura, l’asservimento dell’arte alle esigenze del mercato, la sottomissione dell’uomo a ogni sorta di tecnologie comunicative.

Un commento su “I Post di Renato Palazzi

  1. Ero presente, concordo con lei. Mi pare anche di averla sentita dire, ad una delle sue compagne di giuria, di essersi adoperato per procurare alla bravissima Dante il testo della lezione. Perché non fa un bel regalo di Natale ai suoi lettori mettendo quella meravigliosa lezione a disposizione? In ogni caso le faccio i migliori auguri di buone feste, Rosa Startari