C’è modo e modo di perder tempo

“Timeloss”, l’imperdibile pièce dell’iraniano Amir Reza Koohestani, è a Milano assieme allo straordinario “Riding on a cloud” del libanese Rabih Mrouè. A Firenze, per Fabbrica Europa, “Heretica” dell’emergente compagnia Leviedelfool, progetto del regista, attore e drammaturgo Simone Perinelli. Ancora a Milano, “L’imperatore della sconfitta” di Jan Fabre, regia di Elena Arvigo. Infine a Modena “Delitto e castigo” nella provocatoria messinscena del regista russo Konstantin BogomolovRenato Palazzi


C’è un doppio appuntamento internazionale da non perdere, alla Triennale Teatro dell’Arte di Milano: venerdì 12 e sabato 13 arriva uno spettacolo del grande regista-autore iraniano Amir Reza Koohestani, Timeloss (foto): Koohestani parte da un suo successo del 2001, Dance on glasses, i cui protagonisti dialogano oggi fra loro misurando il tempo passato da allora, la fine della loro relazione, i mutamenti politici del paese. Da martedì 16 a giovedì 18 il libanese Rabih Mrouè presenta il suo straordinario Riding on a cloud, in cui porta alla ribalta il proprio fratello rimasto afasico e semi-paralizzato per un colpo sparato da un cecchino a Beirut.

Leviedelfool è il nome di una realtà teatrale emergente, una compagnia nata intorno al regista, attore e drammaturgo Simone Perinelli, che crea progetti per i quali vengono raccolti di volta in volta gli interpreti necessari a realizzarli, e che ultimamente si va sempre più affermando a livello nazionale. Alla Stazione Leopolda di Firenze, per il festival Fabbrica Europa, presenta sabato 13 presenta un’anteprima del suo nuovo spettacolo-pamphlet, Heretica, «sette capitoli per prepararsi al giorno in cui ogni religione ci apparirà per ciò che è: un insulto all’intelletto umano», sette brani “abitati” da tre attori e una danzatrice.

L’imperatore della sconfitta è un testo di Jan Fabre in cui l’artista, coreografo e regista belga celebra paradossalmente la bellezza e l’importanza del fallimento, il trionfo di un cammino sbagliato, di un obiettivo mancato, grazie al quale ci si può rialzare, si può ricominciare tutto daccapo. Al centro dell’azione c’è la figura di un emblematico clown che provando e riprovando, e proprio attraverso i tentativi mancati, diventa uomo. Lo spettacolo, in prima nazionale da martedì 16 all’Out Off di Milano, è diretto da Elena Arvigo con Sara Thaiz Bozano e interpretato dalla stessa Arvigo a fianco di Marco Vergani.

Debutta giovedì 18 al Teatro Storchi di Modena Delitto e castigo nella provocatoria messinscena del regista russo Konstantin Bogomolov: grande conoscitore delle opere di Dostoevskij, di cui ha già affrontato I fratelli Karamazov e L’idiota, Bogomolov si accosta al romanzo con uno stile ironico e spigliato, facendone una satira della civiltà occidentale e del teatro borghese. In questa chiave, Raskolnikov diventa un immigrato africano che uccide una donna bianca e sua figlia. Lo spettacolo è interpretato da una notevole compagnia di attori italiani, fra i quali Anna Amadori, Leonardo Lidi, Paolo Musio, Renata Palminiello, Enzo Vetrano.