Primavera in Fabbrica

Comincia a Firenze e proseguirà fino a giugno la kermesse “Fabbrica Europa” con tanta danza ma non solo. A Milano, da vedere “Caro George” (regia di Antonio Latella), “Amore” di Scimone-Sframeli e il pluripremiato “I giganti della montagna” con Roberto Latini. Riveduta e corretta, torna in scena a Torino “Bersaglio su Molly Bloom” di Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa, mentre a Venezia debutta “Smith & Wesson” di Alessandro Baricco, regia di Gabriele VacisRenato Palazzi

Sono in programma due debutti di rilievo lunedì 2 maggio all’Elfo Puccini di Milano: nella Sala Bausch va in scena Caro George di Federico Bellini, con la regia di Antonio Latella e l’interpretazione di Giovanni Franzoni, che ripercorre la relazione tra Francis Bacon e George Dyer, il suo amante morto suicida alla vigilia della grande mostra parigina dell’artista. Nella Sala Fassbinder, Spiro Scimone e Francesco Sframeli propongono il loro nuovo spettacolo, il poetico e divertente Amore, in cui due coppie – un vecchietto e una vecchietta, un pompiere e il suo comandante – cercano di recuperare quanto resta dell’amore al tramonto della loro vita.

I Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa riprendono in versione riveduta e corretta, da martedì 3 al Teatro Gobetti di Torino, uno dei loro spettacoli più importanti, il trascinante Bersaglio su Molly Bloom. Il regista Marco Isidori e la scenografa Daniela Dal Cin trasformano il celebre monologo interiore di Molly nell’ultimo capitolo dell’Ulisse di Joyce – quello in cui viene messa a fuoco la tecnica del “flusso di coscienza” – in un incalzante coro di otto attori, incastonati in una straordinaria struttura metallica come sculture viventi nelle nicchie di un’enorme pala d’altare.

Da martedì 3 al Teatro Studio di Milano Roberto Latini presenta la sua personalissima, pluripremiata versione de I giganti della montagna, affrontati come una raffinata performance per un attore solista: del testo incompiuto di Pirandello – che proprio al Piccolo fu oggetto di tre mitici allestimenti da parte di Strehler – Latini vuole mettere in evidenza soprattutto i lati bui, le paure, le ossessioni, i fantasmi dell’inconscio, traducendoli in una intensa partitura di voci e immagini, conferendo a ogni singolo personaggio una sua particolare cifra visiva e sonora.

Si intitola Smith & Wesson il nuovo testo teatrale scritto da Alessandro Baricco dopo il fortunato Novecento e il meno felice Davila Roa, che fu allestito da Ronconi. Le pistole non c’entrano nulla: Tom Smith e Jerry Wesson sono due spiantati imbroglioni che una giovane giornalista cerca di coinvolgere, nel 1902, in un’impresa clamorosa di cui lei vorrebbe dare notizia, la discesa delle cascate del Niagara dentro una botte di birra. La regia è di Gabriele Vacis, i protagonisti sono Natalino Balasso e Fausto Russo Alesi. Lo spettacolo, coprodotto dagli Stabili del Veneto e di Torino, è da mercoledì 4 al Teatro Goldoni di Venezia.

Comincia giovedì 5 – e prosegue fino a sabato 18 giugno – la rassegna internazionale Fabbrica Europa, alla Stazione Leopolda e in altre sedi fiorentine. Il programma è incentrato soprattutto sulla danza in tutte le sue declinazioni: la coreografa Cristina Caprioli, ad esempio, induce i danzatori e il pubblico a scrivere su sassi le parole del testo che fa da supporto al suo workshop, trasferendo il racconto sul pavimento. Quattro coreografi di vari Paesi – Libano, Togo, Giappone, Belgio – si ritrovano per mangiare insieme sulla scena (foto). Per quanto riguarda il teatro, arriverà MDLSX dei Motus (8 maggio) e Battlefield di Peter Brook ( 24 – 25 maggio). Fra gli altri ospiti, la catalana Sol Picó, Zachés Teatro, Francesca Foscarini.