Le recensioni di Renato Palazzi

La nostra violenza e la vostra violenza

Non si capisce neppure se la pièce del regista croato Oliver Frljić vista a Milano sia uno spettacolo in senso stretto. Certo non è fatto per consentire un equilibrato giudizio storico, ma per ribadire la capacità di certo teatro di oggi di aggredire direttamente la materia, di turbare, di scioccare, di farti tornare a casa sgomento e ammutolito – Renato Palazzi Per saperne di più

Stiffelio a Parma: quando le corna altrui diventano un evento

Dopo l’ottima edizione di Jerusalem, il Festival Verdi di Parma ha centrato nuovamente il segno con Stiffelio, proposto in un allestimento completamente all’opposto per stile e che giustamente ha fatto parlare di sé, sfiorando i contorni dell’evento – Davide Annachini Per saperne di più

I ragazzi del cavalcavia

Il lavoro di Industria indipendente parte da un tragico fatto di cronaca di alcuni anni fa per tratteggiare una quotidianità che non ci piace, che ci fa paura, ma che sappiamo esistere negli anfratti della nostra società – Renato Palazzi Per saperne di più

Ritratto di donna araba che guarda il mare

L’ambiguità permea la pièce di Davide Carnevali sull’incapacità di comunicare realmente fra popoli diversi. La raffinata regia di Claudio Autelli contribuisce alla riuscita di questo inquietante teorema esistenziale, che si trasforma in un pungente monito a guardarsi da generalizzazioni e luoghi comuni – Renato Palazzi Per saperne di più

Angeli dello sterminio

È certo apprezzabile la scelta di Renzo Martinelli e Francesca Garolla, rispettivamente regista e drammaturga del Teatro i di Milano, di mettere mano a un testo poco noto di Testori ma l’operazione di scomporre e ricomporre i già frammentari materiali di un testo difficilissimo da portare in scena approda a risultati oscuri, di difficile comprensione – Renato Palazzi Per saperne di più

The juniper tree

Se ancora pensate che le fiabe siano un innocuo intrattenimento infantile, andate a vedere questo delizioso spettacolo che Elena Russo Arman ha ricavato da una truce storia dei fratelli Grimm. Una scrittura apparentemente semplice ma ricca di suggestioni e scandita da una musicalità ossessiva intrecciata con costanti richiami all’oggi è pervasa da un’aguzza tensione visionaria che sembra animare di per sé una realtà scenica sospesa tra figure in carne e ossa e presenze variamente fantasmatiche – Renato Palazzi Per saperne di più

La locandiera

Il testo di Goldoni che il regista Andrea Chiodi ha allestito per la compagnia Proxima res gioca con eleganza sul teatro nel teatro e sullo svelamento degli artifici della rappresentazione. Ma non attinge il nucleo profondo della commedia che segna la fine di un’intera epoca e ne prefigura una nuova – Renato Pala Per saperne di più