“Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi” è in scena a Milano con una straordinaria Ermanna Montanari. Sempre a Milano, da vedere Sonia Bergamasco nel “Ballo” di Irène Némirovski e la nuova produzione di Macelleria Ettore. A Roma Giuliana Lojodice in “Vapore” di Marco Lodoli; a Bolonga “Io sono il vento” del norvegese Jon Fosse – Renato Palazzi
Arriva martedì 3 marzo all’Elfo Puccini di Milano Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi, il bellissimo spettacolo di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari (foto) sulla leader birmana, premio Nobel per la pace nel 1991. Il testo di Martinelli ripercorre in un taglio vagamente brechtiano la vicenda politica e umana di questa donna dalla «mitezza d’acciaio», portatrice di un’incrollabile filosofia della non-violenza, che ha dedicato praticamente l’intera sua esistenza a una strenua lotta contro la dittatura. Da non perdere la grande prova interpretativa della Montanari.
Nel suo racconto Il ballo Irène Némirovski descrive la feroce vendetta di una figlia nei confronti della madre dalla quale si sente trascurata: esclusa dal gran ballo che i genitori organizzano per inaugurare la loro nuova casa, la protagonista – moderna Cenerentola – distrugge segretamente tutti gli inviti gettandoli nella Senna, in modo che alla festa non si presenti nessuno. A interpretare questa fiaba crudele è Sonia Bergamasco, recente vincitrice del premio Duse, che ne presenta un suo personale adattamento da martedì 3 al Teatro Franco Parenti di Milano.
Una grande casa di campagna, da anni in attesa di essere venduta. Davanti ad essa la proprietaria, in compagnia di un giovane agente immobiliare che forse ha trovato un acquirente, ne ricostruisce la storia, che è la storia della sua famiglia, del marito illusionista, del figlio comunista e specialmente di questo difficile rapporto fra le generazioni. Giuliana Lojodice, una delle ultime, grandi attrici del teatro italiano, porta in scena il romanzo di Marco Lodoli Vapore, da martedì 3 al Teatro India di Roma. La affianca alla ribalta Alessandro Lussiana, mentre la regia è di Oliviero Corbetta.
Il norvegese Jon Fosse è oggi al centro di una forte attenzione: dopo il “trittico” presentato al Teatro India di Roma, ecco ora uno dei suoi testi, Io sono il vento – l’ultima pièce allestita da Patrice Chereau nel 2011 ad Avignone – in programma da martedì 3 all’Arena del Sole di Bologna. Ad affrontare questo dialogo tra un suicida e un altro uomo che cerca di scoprire le ragioni del suo gesto è un regista tedesco trapiantato in Francia, Lukas Hemleb, che già ne ha realizzato lo scorso anno la versione francese, e ne firma ora quella italiana con Giovanni Franzoni e Luca Lazzareschi.
Ad “Apache”, l’osservatorio sul nuovo teatro italiano organizzato dal Teatro Litta di Milano, giovedì 5 marzo debutta in prima nazionale un nuovo lavoro della compagnia Macelleria Ettore: Sapevo esattamente cosa fosse l’amore prima di innamorarmi è uno studio sui racconti di Cechov – la terza tappa di un percorso di ricerca fra le opere dell’autore russo – ispirato in questo caso al tema conduttore dell’amore. La drammaturgia e la regia sono di Carmen Giordano, mentre la colonna sonora è affidata alla voce e alla musica dal vivo del cantautore Renzo Rubino.