La Cina vista dal buco della serratura

Guo Shixing è forse il primo autore cinese a essere rappresentato in Italia; il suo “Cessi pubblici” è in scena a Milano. Sempre a Milano, “Il berretto a sonagli”, prima regia pirandelliana di Valter Malosti. “L’arte del teatro” di Pascal Rambert è invece a Modena, con Paolo Musio interprete. L’anteprima di “Pulcinella quartet”, nuova creazione di Virgilio Sieni è presentata nel borgo umbro di Solomeo. Gli anglo tedeschi Gob Squad sono infine a Moncalieri con “War and peace”, ironica riflessione multimediale che prende spunto dal capolavoro di TolstojRenato Palazzi

Non sarà sicuramente una concessione al folklore napoletano, ma attingerà come al solito a una severa antropologia del gesto e del comportamento quotidiano Pulcinella. Quartet, la nuova produzione di Virgilio Sieni, in anteprima sabato 18 al Teatro Cucinelli di Solomeo: sulle musiche del percussionista Michele Rabbia, eseguite dal vivo dall’autore, quattro danzatori – Claudia Caldarano, Lisa Labatut, Maurizio Giunti, Davide Valrosso – diretti dal grande coreografo lavorano sul tema del gioco, della leggerezza, dell’avventura, della fisicità istintiva, di quello che Giorgio Agamben definisce un vivere “all’improvviso”.

Artista denso e raffinato, le cui opere rivelano sempre un forte spessore intellettuale, l’autore e regista francese Pascal Rambert è noto in Italia grazie a Emilia Romagna Teatro, che ne ha presentato le proposte precedenti, Clôture de l’amour e Répétition, sia accogliendo le messinscene originali che producendone le versioni italiane. L’arte del teatro, che debutta domenica 19 nella sala Drama Teatro di Modena, è un suo breve testo del 2007, quasi un appassionato “manifesto” sul lavoro dell’attore, tradotto e interpretato, sotto la guida dello stesso Rambert, da Paolo Musio, che lo recita rivolgendosi a un silenzioso interlocutore, un cane.

Per la sua prima, interessante regia pirandelliana, Valter Malosti ha scelto un testo popolare e piuttosto lontano dai gelidi paradossi dimostrativi tipici dell’autore siciliano, Il berretto a sonagli: ma nel realizzarlo ha scelto la prima stesura, acremente dialettale, e gli ha dato un’impronta personale forzando i toni lividi e grotteschi, spingendo la vicenda verso una sorta di violenza trattenuta. Lo stesso Malosti, nei panni di Ciampa, disegna un personaggio insolitamente maniacale, sovreccitato, minaccioso, mentre la brava Roberta Caronia sembra preda di un vago isterismo. Da martedì 21 a Milano, al Teatro Franco Parenti.

Si chiama Guo Shixing ed è, credo, il primo autore cinese contemporaneo che venga affrontato sui nostri palcoscenici. Il suo stile, da quanto si capisce, consiste nel cogliere momenti di vita collettiva ricavandone uno sguardo sui sentimenti più privati: in Cessi pubblici (foto) raffigura l’umanità che si ritrova in uno stesso spazio – un bagno pubblico di Pechino – in tre giornate diverse a dieci anni di distanza l’una dall’altra, nel 1975, nell’85 e nel ’95, dalla Rivoluzione Culturale al capitalismo di Stato. Ad allestirlo, da martedì 21 al Filodrammatici di Milano, è un sinologo e regista cinematografico, Sergio Basso, con un gruppo di giovani attori.

Giocare con Tolstoj, porlo al centro di un evento teatrale fuori dai canoni: è quanto fa il collettivo anglo-tedesco dei Gob Squad, in programma da mercoledì 22 a sabato 25 alle Fonderie Limone di Moncalieri, ospite dello Stabile di Torino. Il suo spettacolo, War and peace, che mescola video ad azioni dal vivo, prende spunto dal capolavoro dello scrittore russo e dal suo affresco della società dell’epoca per coinvolgere il pubblico in un’ironica riflessione sul presente: viviamo tempi di guerra o di pace? E come possiamo tranquillamente accettare di adeguarci a un sistema capitalistico che col suo stile di vita causa anche danni e sofferenze?