Dopo Spoleto l’anno scorso, il celebre attore hollywoodiano è passato da Milano con la sua giovane compagnia The Actors’ Gang per presentare una rilettura del “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare. Grandi applausi a parte qualche incongruenza – Maria Grazia Gregori
Preceduto da un gran battage e con un’appendice di lavoro interessante con workshop e incursioni nelle carceri è arrivato a Milano, al Teatro dell’Arte presentato dal Crt (sarà poi a Madrid in due manifestazioni diverse) A midsummer night’s dream, il Sogno di una notte di mezza estate, di Shakespeare, presentato l’estate scorsa a Spoleto, messo in scena da un attore famoso nel cinema ma innamorato del teatro come Tim Robbins e interpretato dal suo gruppo The Actors’ Gang nato a Los Angeles e formato da attori di diversi paesi e razze.
La ragione d’essere di questo gruppo e del loro modo d’intendere il teatro è ben descritta dal suo regista animatore: cercare di “creare un collante sociale nella comunità in cui ci esibiamo” con la volontà “di contribuire a un dialogo vivo sulla nostra società e cultura”. Ecco allora in scena un Sogno la cui maggiore qualità, aldilà del visibile impegno di tutti gli attori, è il desiderio del gioco: del teatro come gioco non banale che coinvolge tutto con la sua energia comunicativa e che si esprime attraverso la fisicità dei corpi, della danza, della parola che innerva di sé l’intero spettacolo. Che rivela fin dall’inizio quelli che sono i suoi modelli: il teatro di Ariane Mnouckhine ma anche quello di Peter Brook con qualche suggestione strehleriana (per esempio il movimento dei teli che ricorda la Tempesta, peraltro presentata negli States).
Teatro come gioco, dicevo: sono un gioco le baruffe d’amore di Ermia, Lisandro, Elena e Demetrio; sono un gioco anche se crudele le liti di Oberon e di Titania signori del mondo della notte; è un gioco la preparazione della recita da parte degli artigiani di Atene, qui inopinatamente guidati da una “regista” donna; sono un gioco sociale i rituali di corte per la preparazione delle nozze di Ippolita e di Teseo, i signori del luogo. E, di riflesso, si dilatano enormemente lo spazio e le gags della scena più divertente di tutte, quella della recita degli artigiani con la pantomima sulla tragica vicenda di Piramo e Tisbe che ha per protagonisti anche un Mulo, la Luna, un Leone, che manda in visibilio il pubblico che non si stanca di applaudire. Succede però che con questa chiave di lettura risultino appena accennati personaggi come Puck qui inopinatamente diventato nella traduzione Robertino, come risultano appena accennati gli amori fra Testa d’Asino e Titania.
Nel corso della rappresentazione spesso gli attori – che sono già in scena quando si entra in sala e siedono vicini ai costumi che indosseranno mentre al lato sinistro (per chi guarda) del palcoscenico un pianista esegue dal vivo le musiche -, interrompono il dialogo per “raccontare” attraverso la danza e agitando rami d’albero che suggeriscono la foresta. la loro felicità di appartenere a un mondo silvestre e fatato che detta la sua supremazia sull’uomo. Un mondo insondabile ma non misterioso che tutto avvolge e tutto provoca e che scioglie la tensione guardando alla commedia dell’arte, più volte citata ed elevando all’ennesima potenza quell’energia che non è mai provocatoria ma che vuole soprattutto divertire e che mette in secondo piano quell’inquietudine segreta, quel senso di inadeguatezza che pervade tutto il Sogno. La scelta del regista e dei suoi attori si dimostra però vincente per gli spettatori con l’altissimo Tim Robbins e gli interpreti più volte richiamati al proscenio.
Visto al Crt Teatro dell’Arte di Milano. Ultima replica 24 giugno 2015
A midsummer night’s dream
Tim Robbins | The Actors’ Gang
di William Shakespeare
con Pierre Adeli, Ali Grusell, Adam Ferguson, Lee Hanson, Adam J. Jefferis, Will Thomas McFadden, Mary Ellen O’Donnell, Molly Mignon O’Neil, Monica Quinn, Pedro Shanahan, Bob Turton, Sabra Williams, Jilian F. Yim
e i musicisti Dave Robbins, Mikala Schmitz
regia di Tim Robbins
produzione The Actors’ Gang