A Milano, fra gli ospiti di “Tramedautore” Dejan Dukovski, Joele Anastasi, Benedetto Sicca. A MeltingMilano gli spettacoli di Ludwig, Idiot Savant, Eco di Fondo, Teatro Ma e Maniaci d’amore. Al Ternifestival in scena Livia Ferracchiati, Vincenzo Schino e Lucia Calamaro. A Roma “Garofano verde” con Babilonia Teatri, Enzo Vetrano e Stefano Randisi, Danio Manfredini. Sempre a Roma, “Le Vie dei Festival” presenta i lavori di Gli Omini, Jordi Casanovas, Lucy Prebble – Renato Palazzi
Si svolge da giovedì 15 a domenica 25 al Teatro Grassi di Milano la sedicesima edizione di Tramedautore (foto), festival di letture e messinscene di testi della drammaturgia contemporanea: fra i titoli di quest’anno, Who the fuck started all this del macedone Dejan Dukovski nella riscrittura norvegese di Agate Øksendal Kaupang (il 17), Quando il sale non era l’unico fiore di Joele Anastasi, da Lilleskigen di Jon Jesper Halle, regia di Benedetto Sicca (il 19), Little Europa, un adattamento del Piccolo Eyolf di Ibsen realizzato dal gruppo Vico Quarto Mazzini, reduce da un festival ibseniano di Oslo (il 21), Esilio di Mariano Dammacco (il 25).
Comincia venerdì 16 l’undicesima edizione del Ternifestival, una delle rassegne più vivaci di fine estate: da segnalare, fra l’altro, il debutto di Todi is a small town in the center of Italy, uno spettacolo-inchiesta sui tabù delle cittadine di provincia della giovane regista-drammaturga Livia Ferracchiati (il 16), Film, una performance multisensoriale di Vincenzo Schino (16, 17), Five easy pieces di Milo Rau (il 17), The forgetting of air di Francesca Grilli (17, 18), la versione completa del nuovo testo di Lucia Calamaro La vita ferma (il 20). Fra le iniziative più curiose, cinque residenze artistiche in altrettante case sugli alberi.
Si intitola Melting Milano la rassegna ideata da cinque compagnie della città, che presentano i loro lavori da sabato 17 a domenica 25 all’Elfo Puccini: le compagnie sono Ludwig, Idiot Savant, Eco di Fondo, Teatro Ma e Maniaci d’amore, gli spettacoli sono Il silenzio dei cassetti e Deliri di Ludwig, Il complesso di Telemaco e Il più grande artista del mondo dopo Adolf Hitler di Idiot Savant, Le rotaie della memoria e Nato ieri di Eco di Fondo, Vincere nella vita di Teatro Ma, Il nostro amore schifo e Biografia della peste di Maniaci D’Amore, e un Romeo e Giulietta a più mani. Gli spettacoli vanno in scena a rotazione, tre al giorno.
Martedì 20, mercoledì 21 e giovedì 22 il Teatro India di Roma accoglie la ventitreesima edizione del Garofano Verde, la rassegna di teatro omosessuale curata da Rodolfo Di Giammarco che, negli anni, ha proposto scelte spiazzanti e curiose contaminazioni. Anche stavolta non mancano le sorprese: lo spettacolo inaugurale è infatti Pedigree dei Babilonia Teatri, una riflessione sugli uteri in affitto di e con Enrico Castellani, a cura di Valeria Raimondi. Segue Ombre folli, un testo inedito di Franco Scaldati «detto e tradotto» da Enzo Vetrano e Stefano Randisi, e infine Divine con Danio Manfredini, da Nostra signora dei fiori di Jean Genet.
È un omaggio del Collettivo Cinetico alla danza classica, Sylphidarium. Maria Taglioni on the ground di Francesca Pennini, ad aprire giovedì 22 Le vie dei Festival, la rassegna romana che propone, al Teatro Vascello e in altre sedi, una selezione di spettacoli visti nei festival estivi e alcune nuove produzioni. Da vedere, fra l’altro, gli Omini in Ci scusiamo per il disagio (il 23), il messicano Tijuana – La democrazia in Messico 1965–2015 (il 24), L’uomo con gli occhiali da hipster del catalano Jordi Casanovas, regia di Roberto Rustioni (il 26), The effect dell’autrice britannica Lucy Prebble, con Fabrizio Falco (il 28).