Tre debutti da non perdere a Milano: Roger Bernat con “Pendiente de voto” rende il pubblico protagonista di una processo che pare democratico ma… Con “Hearing” il regista iraniano Amir Reza Koohestani compone con pochi sapienti elementi il quadro di una società basata sul sospetto reciproco. Roberto Latini, con Elena Bucci e Marco Sgrosso, interpreta il “Teatro comico” di Carlo Goldoni con il consueto acume e con personalità – Renato Palazzi
Questa settimana vanno segnalati soprattutto tre debutti importanti nei teatri milanesi.
Attenta, come sempre, ai più vivaci fermenti della scena europea, la piccola realtà di Zona K accoglie, venerdì 16 e sabato 17, Pendiente de voto (foto), una proposta insolita del regista catalano Roger Bernat, il massimo esponente di quello che viene definito “teatro partecipativo”: in questo spettacolo non ci sono attori, ma sono gli spettatori stessi a dare vita all’azione, ricreando le dinamiche di una seduta parlamentare: chiamati a votare attraverso dei telecomandi, si trovano a riprodurre i meccanismi di potere tipici delle moderne democrazie, e i rischi di derive autoritarie alle quali è esposta qualunque collettività.
Da non perdere, sabato 17 e domenica 18, alla Triennale Teatro dell’Arte, l’esemplare Hearing del regista iraniano Amir Reza Koohestani, che anche in questo spettacolo si conferma un artista di assoluto livello internazionale: attraverso gli interrogatori incrociati, da parte di un’invisibile inquisitrice, di una ragazza accusata di avere introdotto un uomo nel dormitorio di un’università femminile, e delle sue accusatrici, Koohestani compone il quadro di una società basata sul sospetto reciproco, sulla paura, sulla menzogna come mezzo di sopravvivenza, che ci dice indirettamente, con pochi tocchi essenziali, tutto ciò che occorre sapere sul regime degli ayatollah e sull’Iran di oggi.
Testo fondante della riforma goldoniana, Il teatro comico rappresenta un gruppo di attori che, riunti alle prove per la rappresentazione di un canovaccio della Commedia dell’Arte, si mettono a discutere sull’opportunità di affidarsi a un nuovo repertorio basato sul testo scritto e sulla commedia di carattere. Roberto Latini, che firma per la prima volta una regia al Piccolo Teatro, ha visto in quest’opera del 1750 un’anticipazione delle tematiche di Pirandello e di tutto il rinnovamento teatrale del Novecento. Lo spettacolo, interpretato fra gli altri da Elena Bucci, Marco Sgrosso, Marco Manchisi e dallo stesso Latini, è in scena da martedì 20 al Teatro Grassi.