Fabbrica Europa

Soffia il vento dei Balcani

A Fabbrica Europa è in arrivo un interessante “focus” sul teatro di oltre Adriatico. A Scandicci Giancarlo Cauteruccio propone una nuova versione dell’Eneide rock che fece scalpore 30 anni fa. A Siracusa ha inizio con “Coefore/Eumenidi” di Eschilo il 50.mo ciclo di spettacoli classici. A Milano, Roberta Torre omaggia con Paolo Rossi il nonno inventore di aerei e della Lambretta mentre al Piccolo si festeggiano i 50 del Théâtre du Soleil di Ariane MnouchkineRenato Palazzi

A Firenze, il festival Fabbrica Europa propone un interessante “focus” sul nuovo teatro balcanico: da venerdì 9 a domenica 11 la compagnia del Teatro Nazionale Serbo presenta alla Stazione Leopolda un’imponente messinscena del Gabbiano di Cechov  diretta dal regista Tomi Janežič, sette ore totali di durata. Sabato e domenica al Cantiere Florida è in scena lo Slovensko Mladisko con Maledetto sarà il traditore della sua patria, allestito dal  provocatorio talento croato Oliver Frljić. Sabato 17 e domenica 18 alla Stazione Leopolda è invece la volta del Kamerni Teatar ’55 di Sarajevo con La notte di Helver di Ingmar Villquist, regia di Dino Mustafic, con la grande attrice bosniaca Mirjana Karanović.

Nel 1984, l’Eneide realizzata da Giancarlo Cauteruccio col gruppo Krypton, incentrata su sofisticate tecnologie dell’immagine e scandita dalle musiche dei Liftiba, segnò una tappa importante nell’affermarsi di un nuovo teatro italiano di ricerca. A trent’anni di distanza, il regista ripropone una versione completamente diversa di quello spettacolo, un concerto/teatro in cui il poema virgiliano rivive attraverso la recitazione dello stesso Cauteruccio, le musiche eseguite in scena da Gianni Maroccolo, Antonio Aiazzi e Francesco Magnelli e la voce off della cantante Ginevra Di Marco. Il debutto venerdì 9 al Teatro Studio di Scandicci.

Sabato 10, con Coefore/Eumenidi, si apre al Teatro Greco di Siracusa il cinquantesimo ciclo di spettacoli classici: Daniele Salvo mette in scena in un’unica serata la seconda e la terza parte dell’Orestea di Eschilo, ovvero le due tragedie che annunciano il passaggio dal regime della vendetta tribale alle istituzioni della moderna democrazia. Il suo allestimento, ricco di richiami cinematografici, dal Kubrick di 2001 Odissea nello spazio a David Lynch ad Akira Kurosawa, si avvale delle scene e dei costumi di Arnaldo Pomodoro e dell’interpretazione di Ugo Pagliai, Elisabetta Pozzi e Piera Degli Esposti, che torna al teatro dopo qualche anno di assenza nel ruolo di Atena.

Il colore è una variabile dell’infinito è un singolare varietà teatrale e musicale ispirato a un personaggio fuori dalle convenzioni, l’ingegner Pier Luigi Torre, pioniere del design, matematico, botanico, inventore degli idrovolanti Savoia Marchetti e della Lambretta, nonché nonno della regista teatrale e cinematografica Roberta Torre, che gli dedica ora questo omaggio multimediale. Lo spettacolo, scritto da lei con Renata M. Molinari e interpretato da Paolo Rossi, è prodotto dal CRT Milano in collaborazione con Triennale Design Museum, e va in scena da martedì 13 al Teatro dell’Arte.

Il Piccolo Teatro di Milano festeggia i cinquant’anni del Théâtre du Soleil, la mitica compagnia fondata nel 1964 da Ariane Mnouchkine, una regista che a Milano ha lasciato tracce profonde. Per ricordare la ricorrenza, mercoledì 14 al Teatro Strehler verrà presentato uno spettacolo, La ronde de nuit, creato da un gruppo afghano attivo all’interno del Théâtre du Soleil, il Théâtre Aftaab, nato da un laboratorio tenuto a Kabul dalla Mnouchkine. È inoltre previsto un incontro con la regista (lunedì 12 al Teatro Studio) e una rassegna di film da giovedì 15 al Chiostro del Teatro Grassi, al Teatro Strehler e all’Istitut Français di corso Magenta.

Soffia il vento dei Balcani