Rhinoceros in Love

Rinoceronti innamorati e altre storie

“Rhinoceros in love”, della drammaturga cinese Liao Yimei, arriva a Moncalieri per Torinodanza. A Milano, da non perdere “Santo Genet” di Punzo; Carlo Cecchi in “Il lavoro di vivere”, i Rimini Protokoll e il debutto dell’Elfo con “Il vizio dell’arte” di Alan Bennet. A Pontedera, il nuovo lavoro di Michele Santeramo, “Alla luce”Renato Palazzi

Liao Yimei è una scrittrice e drammaturga cinese, autrice di un testo diventato un “caso” teatrale nel suo Paese: Rhinoceros in love (foto), rappresentato per la prima volta nel 1999 dal regista Meng Jinghui, racconta l’amore ossessivo del guardiano di un rinoceronte, totalmente identificato con l’animale, nei riguardi di una vicina di casa.  Lo spettacolo arriva venerdì 17 e sabato 18 alle Fonderie Limone di Moncalieri, nel programma dello Stabile di Torino e del festival Torinodanza.

Santo Genet è lo splendido spettacolo realizzato quest’estate da Armando Punzo coi suoi attori-detenuti del carcere di Volterra: un viaggio fra vari testi dell’autore francese, in un ideale castello-bordello dove la prigionia diventa libertà e il bene e il male si confondono. La Compagnia della Fortezza sarà dal 17 al 19 al Tieffe Menotti di Milano: è interessante verificare come un simile lavoro possa adattarsi a uno spazio scenico tradizionale.

Dopo il trionfale successo di History boys, il Teatro dell’Elfo torna ad Alan Bennet aprendo la stagione con un altro testo dell’autore inglese: Il vizio dell’arte, da martedì 21 all’Elfo Puccini di Milano, con Elio De Capitani e Ferdinando Bruni, che firma anche la regia con Francesco Frongia, è un gioco di teatro nel teatro basato su una compagnia di attori che sta provando uno spettacolo, Caliban’s day, su un ipotetico incontro fra due grandi vecchi della cultura del Novecento, il poeta Auden e il compositore  Britten, a ventisei anni di distanza dall’ultima volta che si sono visti.

Ancora poco conosciuto in Italia, Hanoch Levin è stato uno dei più importanti drammaturghi israeliani di questi anni, un talento provocatorio e spesso scomodo, dotato di una scrittura spudorata e graffiante: Andrée Ruth Shammah ne affronta un testo, Il lavoro di vivere, con Carlo Cecchi protagonista d’eccezione. È la storia di un uomo e una donna di mezza età, ancora capaci di amarsi pur fra insulti, ripicche, rimpianti della giovinezza, interrogativi sul senso della vita. Da mercoledì 22 al Teatro Franco Parenti.

I Rimini Protokoll, celebre collettivo teatrale tedesco che da anni propone spettacoli in cui la finzione scenica si mescola e si contamina con spezzoni di vita vera, arrivano per la prima volta a Milano, ospiti di un organismo piccolo ma attivissimo come Zona K, che quest’anno lavora soprattutto sui rapporti fra rappresentazione e realtà: da mercoledì 22 presentano Remote Milano, un percorso a piedi per le strade della città, con cinquanta spettatori guidati in cuffia da una voce elettronica.

Michele Santeramo è uno degli autori più apprezzati e rappresentati del momento: il suo nuovo testo, Alla luce, racconta la vicenda di una doppia coppia di ciechi – da un lato marito e moglie, dall’altro due fratelli – impegnati in una metaforica partita a carte i cui vincitori potranno riacquistare la vista. Da giovedì 23 lo propone la Compagnia Laboratorio di Pontedera al Teatro Era, con la regia di Roberto Bacci e Silvia Pasello fra gli interpreti.

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