Lo spettacolo scritto e diretto dall’argentino Rafael Spregelburd è a Roma. Debutta ad Ancona la “Dodicesima notte” di Shakespeare con la regia di Carlo Cecchi (anche interprete). Ancora Shakespeare a Genova ma in forma di “musiKabarett” per “Sogno di una notte di mezza estate”. A Milano, infine, da vedere “Per una donna” di Letizia Russo e “Io, Camille” di Chiara Pasetti – Renato Palazzi
C’è un doppio appuntamento col Sogno di una notte di mezza estate al Teatro della Tosse di Genova: fino a domenica 22 si rappresenta Shakespeare Dream musiKabarett, una singolare riscrittura – firmata dal regista Emanuele Conte con Amedeo Romeo – in cui i personaggi shakespeariani, ormai invecchiati, si aggirano fra i lustrini e i tavolini di un cabaret berlinese degli anni Trenta. Sabato 14 e domenica 15 – con repliche nel weekend successivo – la compagnia riprende invece un suo precedente allestimento dello stesso testo in versione gotica e dark.
Al Teatro Ringhiera di Milano la compagnia ATIR presenta una novità di Letizia Russo, Per una donna: è uno spettacolo-concerto sui conflitti interiori di una quarantenne dalla vita tranquilla, felicemente sposata, che viene travolta all’improvviso da un inatteso desiderio nei confronti di una sconosciuta incontrata per caso. Protagonista è Sandra Zoccolan, la regia è di Manuel Renga, con la supervisione artistica di Serena Sinigaglia.
Scultrice di talento, sorella del poeta Paul Claudel, Camille Claudel fu legata da una tormentata relazione amorosa al suo maestro, August Rodin: quando lui la lasciò, precipitò a poco a poco negli abissi della malattia mentale, non fu più in grado di scolpire e passò gli ultimi trent’anni della sua vita in manicomio, sola e abbandonata da tutti. La sua tragica storia è raccontata in uno spettacolo, Io, Camille, scritto da Chiara Pasetti e interpretato da Silvia Lorenzo, con la regia di Donato Angelo Colombo. Venerdì 13 e sabato 14 al Teatro Filodrammatici di Milano.
La fine dell’arte (o dei criteri per valutarla), la crisi del linguaggio, il degenerare dei riti della burocrazia sono i temi dei tre atti unici che compongono Furia avicola (foto) di Rafael Spregelburd, un collage nato dal corso che l’autore argentino ha tenuto nel 2012 all’Ecole des Maitres. Lo spettacolo, da martedì 17 al Teatro India di Roma, è diretto dallo stesso Spregelburd – più che mai personaggio del momento, con due libri a lui dedicati – e dalla sua traduttrice italiana Manuela Cherubini. Non si tratta di testi di ampio respiro come Il panico o La modestia, ma sono comunque da vedere.
Parte dal Teatro delle Muse di Ancona, dove è in programma da giovedì 19 a domenica 22, la fitta tournée della Dodicesima notte nella messinscena di Carlo Cecchi, che è anche fra gli interpreti nel ruolo dello stralunato maggiordomo Malvolio. La commedia shakespeariana, coi suoi equivoci e i suoi scambi di persona, diventa il terreno ideale per il puro gioco teatrale dell’attore-regista, stilizzato ed elevato a metafora di se stesso. La traduzione è della poetessa Patrizia Cavalli, le scene sono di Sergio Tramonti, i costumi di Nanà Cecchi, le musiche di Nicola Piovani.