Tornano in scena a Milano in rapida successione i tre spettacoli che Arturo Cirillo ha dedicato a grandi testi teatrali americani: “Zoo di vetro”, “Lunga giornata verso la notte”, Chi ha paura di Virginia Woolf?”. Scopri gli altri debutti consigliati per la settimana teatrale – Renato Palazzi
È una buona idea quella di presentare tutti insieme, in un’unica maratona, i tre spettacoli che Arturo Cirillo ha dedicato ad altrettanti grandi testi americani del Novecento, Zoo di vetro (foto) di Tennessee Williams, Lunga giornata verso la notte di Eugene O’ Neill, Chi ha paura di Virginia Woolf? di Edward Albee. La Trilogia americans, interpretata fra gli altri da Milvia Marigliano, Monica Piseddu, Valentina Picello, è in scena sabato 24 e domenica 25 a partire dalle 16 al Teatro Menotti di Milano. Da martedì 27 verrà riproposta soltanto la Lunga giornate verso la notte, con Cirillo, la Marigliano, Rosario Lisma, Riccardo Buffonini.
Valter Malosti sembra avere una particolare consonanza con gli umori tormentati, con le contorsioni mentali di certi grandi personaggi molieriani. Dopo l’Arnolfo della Scuola delle mogli affronta ora, sempre in veste di interprete e regista, l’Alceste del Misantropo, lo spettacolo che inaugura la sua direzione di Teatro Piemonte Europa. Fra comicità e tragedia, Malosti disegna un’altra figura dalle sottili sfumature patologiche, un estremista del pensiero. Accanto a lui Anna Della Rosa nei panni di Célimène, Sara Bertelà, Roberta Lanave, Edoardo Ribatto. La prima nazionale martedì 27 al Teatro Astra di Torino.
“Le stagioni russe in Italia” è il titolo di una breve rassegna di spettacoli provenienti da Mosca e San Pietroburgo che si terrà da martedì 27 a domenica primo dicembre al Teatro Strehler e al Teatro Studio Melato di Milano. Il programma si apre con Your Gogol, the last monologue di Valeri Fokin, sugli ultimi giorni di vita di Gogol, e comprende anche Evgenij Onegin, un percorso attraverso il romanzo in versi di Puskin ideato e diretto da Rimas Tuminas, On the other side of the courtain, una riscrittura delle Tre sorelle ambientata in un lontanissimo futuro, firmata dal regista Andrij Zohldack, e The Twelve, dal poema di Aleksander Blok realizzato in un allestimento molto contemporaneo dal giovane regista Anton Okoneshnikov.
Dopo la mega-messinscena “urbana” dell’Inferno, Marco Martinelli ed Ermanna Montanari tornano a Dante in Fedeli d’amore, uno spettacolo in cui si immagina che il poeta moribondo, in esilio a Ravenna, sia visitato da una serie di figure metaforiche che incarnano le sue visioni e i suoi fantasmi interiori. Unica interprete Ermanna Montanari, che dà voce da sola a tutti i personaggi in una performance teatrale-musicale scandita, come altre proposte del Teatro delle Albe, dalla drammaturgia sonora di Luigi Ceccarelli. Dopo il debutto dello scorso giugno al Napoli Teatro Festival, Fedeli d’amore è da martedì 27 al Teatro Rasi di Ravenna.