Dopo il grande successo di ‘Chéri’ Alessandra Ferri è tornata con Herman Cornejo per un nuovo progetto di danza e musica. Insieme a loro il pianista Bruce Levingston per una serata ad alto tasso di emozione – Silvia Poletti
Per una fortunata congiunzione astrale nel corso di due settimane si sono incrociate sulle nostre scene alcune delle massime interpreti della danza d’arte del nostro tempo. Dopo Sylvie Guillem che ha lanciato il suo ultimo tour dal Comunale di Modena, dal Regio di Parma per la rassegna di danza omonima ha mostrato un nuovo step del ripreso cammino artistico Alessandra Ferri. La quale, come si sa, dopo un sabbatico di sette anni, ha deciso di riapparire in scena perché i fatti della vita e soprattutto la sua sensibilità artistica l’hanno spinta a ‘ripartire’ per seguire nuovi percorsi teatrali, giacché come lei stessa dice “non fa la danzatrice. È una danzatrice”.
E quindi, dopo Chéri e prima di due produzioni che fanno tremare i polsi (la prima, alla Royal Opera House di Londra, è un lavoro a serata su Virginia Woolf, firmato da Wayne McGregor; la seconda un balletto in due atti sulla Duse in programma ad Amburgo a dicembre a firma John Neumeier) eccola a mostrarci quale idea di teatro intende esplorare.
Trio ConcertDance sottolinea l’importanza della dialettica irresistibile tra musica – eseguita da Bruce Levingston, pianista prestigioso e raffinato – e danza, che al di là del radicato assioma di Balanchine (“vedere la musica sentire la danza”) è per la stessa stella una necessità essenziale al suo ‘essere danzatrice’. Non a caso il suo corpo, sinuosamente elegante, morbido e stilizzato, è anche vibratile all’impulso del pianoforte – che punti alle note oscure e inquiete di Ligeti o ai lievi abbracci melodici di Mozart – e proprio per questa sua speciale qualità, se possibile ancora più evidente oggi grazie a creazioni ‘su misura’, riesce a irradiare nello spazio un movimento che sembra naturale e istintivo e quindi emozionale.
La Ferri, del resto, è una danzatrice d’atmosfera, per così dire. Le basta lo sguardo, nell’immobilità assoluta del corpo, a raccontarci tutto un mondo interiore. Così nell’assolo Senza Tempo della taiwanese Fang-Yi Sheu, già Martha Graham Dance Company, in cui la musica di Bach si traduce in linee nitide e braccia danzanti, l’interprete mostra che è proprio nell’intensità dell’espressione che si può trovare la sintesi poetica e la giusta ‘misura’ espressiva di una coreografia.
Così come una evidente alchimia fisica e artistica rende speciale l’affiatamento con Herman Cornejo, superstar volante dell’American Ballet Theatre che qui lascia salti e giri vorticosi per un linguaggio sobrio, raffinato, meditativo. Lo si vede bene nel bel Entwine creato per i due danzatori da Russell Maliphant su Metamorphosis n.2 di Philip Glass, con l’inconfondibile fluidità del legato plasmato da mille influenze stilistiche che diventa la visualizzazione di un languore interiore, un mood sensuale e fascinoso, un misterioso legame tra i due. Oppure in Flair dell’argentino Demis Volpi, su Musica Ricercata n.2 di Ligeti in cui la Ferri si muove su punte allo stesso tempo aguzze e sinuose, capaci di chiaroscuri dinamici sul corpo solido e armonioso di Cornejo.
E questa sensazione carezzevole e intensa ci accompagna fino alla fine, quando, sull’Adagio del Concerto per pianoforte e orchestra n.23 di Mozart, i due interpreti si lanciano nel celebre duetto finale da Le Parc di Angelin Preljocaj: l’abbandono amoroso che li strugge in carezze, giri, scivolate, diventa un vortice di rapinose emozioni anche per noi, quando nel celebre bacio la Ferri prende letteralmente il volo abbracciata forte al suo compagno.
Visto al Teatro Regio di Parma il 9 aprile 2015. Altri spettacoli al Teatro Comunale Pavarotti di Modena (10 aprile) e Teatro Ponchielli di Cremona (11 aprile).
Le foto sono di Roberto Ricci /cortesia Teatro Regio
Prossime date con Alessandra Ferri in Italia a luglio e agosto, varie piazze, tra cui già annunciato Roma Auditorium Parco della Musica 30 luglio; Marina di Pietrasanta, Festival La Versiliana 1° agosto.