Fuori dalla nebbia con FOG

Al via a Milano la prima edizione di “FOG”, rassegna internazionale di arti performative. A Brescia, Valter Malosti, con le azioni coreografiche di Michela Lucenti, mette in scena i “Sonetti” di Shakespeare. Ancora a Milano per l’omaggio di ricci/forte al teatro di Pasolini e l’evergreen di Maurizio Micheli e Umberto Simonetta “Mi voleva Strehler”Renato Palazzi


Si apre venerdì 9 alla Triennale Teatro dell’Arte di Milano la prima edizione del festival FOG, una rassegna internazionale delle arti performative che vuole mettere in relazione il teatro e la danza con l’architettura, il design, le arti visive. A inaugurare il programma, che si protrarrà fino al 5 giugno, è Lavascar, un progetto sonoro di Michèle Lamy, protagonista del mondo della moda, eccentrica compositrice e produttrice musicale, moglie dello stilista americano Rick Owens, sua figlia Scarlett Rouge, artista e attrice e Nico Vascellari, artista e performer. Seguiranno, fra gli altri titoli, Les mémoires d’un seigneur (foto) di Olivier Dubois, ex-allievo di Jan Fabre, L’effet de Serge di Philippe Quesne, Pulcinella_Quartet di Virgilio Sieni, Panorama dei Motus.

Viene replicato da quarant’anni, è andato in scena un migliaio di volte, ma non ha perduto nulla della sua freschezza Mi voleva Strehler, l’ormai ultra-classico monologo di Umberto Simonetta e Maurizo Micheli, buffo e tenero ritratto di un povero attore sfigato che sogna  un provino col Maestro, che è anche un’ironica rievocazione dei miti teatrali di quegli anni. Lo spettacolo, diretto da Luca Sandri, torna da venerdì 9 a domenica 11 al Teatro Gerolamo di Milano, dove aveva debuttato nel ’78. Da vedere per la consumata maestria interpretativa di Micheli, letteralmente cresciuto insieme al personaggio, e per la pungente verve di Simonetta, un autore messo troppo frettolosamente da parte.

Sempre a Milano, arriva martedì 13 all’Elfo Puccini PPP ultimo inventario prima di liquidazione, lo spettacolo-omaggio dedicato da Ricci/Forte al pensiero di Pasolini. Attraverso brani e frammenti di Petrolio e di varie altre opere, i due artisti compongono un personale percorso nelle lungimiranti analisi della nostra società che sono il lascito dello scrittore, utilizzando il suo spirito profetico per tentare una lettura della decadenza civile e del vuoto che caratterizzano il tempo in cui viviamo.

Ma l’avvenimento più interessante della settimana è sicuramente la messinscena dei Sonetti di Shakespeare, che Valter Malosti affronta come un’autonoma opera teatrale, firmando anche  l’adattamento drammaturgico con Fabrizio Sinisi. Nello spettacolo, in programma da mercoledì 14 al Teatro Santa Chiara – Mina Mezzadri di Brescia, i versi shakespeariani diventano il punto di incontro di linguaggi diversi, la recitazione, le azioni coreografiche di Michela Lucenti – che è anche fra gli interpreti, insieme a Maurizio Camilli, Marcello Spinetta ed Elena Serra – le musiche e i suoni di Edoardo Chiaf. Malosti, lo ricordiamo, aveva già allestito due testi poetici di Shakespeare, Venere e Adone e Lo stupro di Lucrezia, ottenendone sorprendenti risultati.