Kronoteatro di Albenga porta in scena un trittico sulle relazioni di potere all’interno dei legami parentali. Al debutto la “Celestina” di Ronconi e “Furia avicola” di Spregelburd. Da seguire anche la terza edizione della rassegna internazionale di teatro, danza, e performance “Wonderland” – Renato Palazzi
Nato qualche anno fa sui banchi di una scuola superiore, per iniziativa di un rassegna internazionale di teatro, danza, e performance maturo insegnante di teatro, Maurizio Sguotti, e di alcuni giovani allievi del suo corso, in un’insolita alleanza fra le generazioni, il gruppo Kronoteatro di Albenga (nella foto una scena di Pater Familias. N.d.T.) è per varie ragioni una delle realtà più singolari della nuova scena di oggi. Formato solo da attori di sesso maschile, pratica un teatro dalla forte e concitata connotazione fisica. Da martedì 28 è alll’Elfo Puccini di Milano con la sua trilogia “Familia” – Orfani_la nostra casa, Pater familias_dentro le mura e Hi mummy_frutto del ventre tuo, tutti e tre scritti da Fiammetta Carena e diretti dallo stesso Sguotti – sulla violenza delle relazioni di potere all’interno dei legami parentali.
Intitolata, in una delle sue prime versioni, Tragicommedia di Calisto e Melibea, la Celestina di Fernando de Rojas, capolavoro del teatro spagnolo del Cinquecento, è in effetti un testo ibrido, un po’ romanzo, un po’ commedia che si trasforma tuttavia in sanguinosa tragedia. Ed è l’affresco di un’epoca di trapasso, in cui il commercio si va sostituendo agli antichi valori anche nel campo dei sentimenti. Non a caso è incentrata sulla figura di una mezzana, che il protagonista, Calisto, paga per ottenere i favori dell’amata Melibea. Ronconi la affronta, da giovedì 30 al Teatro Strehler di Milano, nella versione sfrondata del drammaturgo canadese Michel Garneau, la stessa usata anni fa da Robert Lepage, che esaspera gli aspetti di ossessione erotica. Nella ricca distribuzione figurano fra gli altri Maria Paiato, Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi, Lucrezia Guidone.
Sempre giovedì 30, al Teatro San Giorgio di Udine, il Centro Servizi e Spettacoli propone Furia avicola, due atti unici inediti di Rafael Spregelburd sul tema della Fine, messi in scena dall’autore argentino stesso e dalla sua traduttrice italiana, Manuela Cherubini. Il primo testo, nato dai corsi dell’École des Maîtres, il progetto di formazione europea che nel 2012 è stato diretto proprio da Spregelburd, prende spunto dal controverso restauro di un dipinto in una chiesetta nei pressi di Saragozza per interrogarsi sulla fine dell’arte, nel secondo, Burocrazia, si immagina che dei burocrati diano fuoco, senza sapere perché, ai propri uffici.
Da venerdì 31, allo spazio Idra di Brescia, si svolge la terza edizione del festival Wonderland, una rassegna internazionale di teatro, danza, e performance dedicata al tema del fantastico e della fiaba per adulti. Fra gli spettacoli in programma, due diversi approcci al Pinocchio di Collodi, Augmented Pinocchio di Michele Cremaschi e Requiem for Pinocchio della compagnia Le vie del fool, Faustus! Faustus! del gruppo Zaches Teatro, Hikikomori della tedesca Compagnia H., Heroes del duo danese Yossi Berg & Oded Graf, Jury della coreografa norvegese Hege Haagenrud, oltre agli esiti di un laboratorio di drammaturgia curato da Gabriele Vacis.