La serra

Sofferenti veri e immaginari

In “La serra” di Pinter (a Cesena e Bologna) troviamo i secondi; all’ex dormitorio pubblico di Napoli, per “Vestire gli ignudi” di Davide Iodice, i primi. A Milano i nuovi spettacoli di Saverio La Ruina (“Polvere”) e Luigi Lo Cascio (“Otello”). Da vedere a Modena Ermanna Montanari in “Lus”Renato Palazzi


La serra è un testo di Harold Pinter scritto nel 1958, rielaborato e messo a punto nei vent’anni successivi. L’azione, improntata a un tono ferocemente satirico, è ambientata in un istituto psichiatrico i cui pazienti sono vittime di ogni sorta di manipolazioni. Essi in scena, però, non appaiono mai: si vedono solo i dirigenti della struttura, una casta di ottusi burocrati dediti solo a grottesche lotte di potere. Lo spettacolo di Emilia Romagna Teatro (nella foto), in programma fino a domenica 18 al Teatro Bonci di Cesena, poi da giovedì 22 all’Arena del Sole di Bologna, è diretto dal regista Marco Plini.

Torna in scena, da venerdì 16 a domenica 18 al Centro di Prima Accoglienza di Napoli, l’ex-Dormitorio Pubblico, Mettersi nei panni degli altri. Vestire gli ignudi, la creazione di Davide Iodice ispirata alle Sette opere di misericordia del Caravaggio, e incentrata sul delicato tema della compassione: lo spettacolo, nato nell’ambito del Napoli Teatro Festival, e rappresentato di fronte a una ventina di spettatori per volta, è interpretato da ospiti del Centro che, affiancati da attori professionisti, raccontano le loro storie di vita vissuta.

Sempre venerdì 16, Ermanna Montanari ripropone al Teatro delle Passioni di Modena una nuova versione del suo bellissimo Lus, un concerto teatrale – nato nel ’95 – sul possente poemetto in dialetto romagnolo di Nevio Spadoni, con le musiche di Luigi Ceccarelli e Daniele Roccato, per la regia di Marco Martinelli: lo spettacolo, che aveva segnato un’importante fase di maturazione nel percorso dell’attrice, è incentrato sulla figura di una veggente e guaritrice di paese dell’inizio del Novecento, e sulla maledizione che lei indirizza al prete colpevole di avere disseppellito il corpo di sua madre.

Da martedì 20 all’Elfo Puccini di Milano Saverio La Ruina presenta – ad apertura di una mini-personale che comprende anche Dissonorata e La Borto – il suo nuovo spettacolo, Polvere. Il testo dell’attore-autore calabrese riguarda ancora una volta la condizione femminile, ma in questo caso non prende più la forma del monologo, bensì del confronto a due voci. Stavolta, infatti, La Ruina affronta il tema della violenza dell’uomo sulla donna: una violenza che nasce all’interno della coppia, dapprima sottile, fatta di piccole sopraffazioni, poi via via sempre più pressante e pericolosa.

È un Otello particolare quello che Luigi Lo Cascio porta da martedì 20 al Teatro Strehler di Milano, riscritto in endecasillabi dallo stesso attore-regista, parte in lingua, parte in dialetto siciliano, e ridotto a quattro soli personaggi: in questa sua versione tutto è già avvenuto, la vicenda shakespeariana viene ripercorsa a ritroso da un soldato che cerca di ricostruire le colpe di Iago. Quest’ultimo è interpretato dallo stesso Lo Cascio, mentre il ruolo del Moro è affidato a Vincenzo Pirrotta, quello di Desdemona a Valentina Cenni, e quello del soldato-narratore a Giovanni Calcagno.