Shakespeare/Sonetti, regia V. Malosti

Sonetti dark

Arriva a Roma il bellissimo spettacolo di Valter Malosti “Shakespeare/Sonetti”, con la drammaturgia di Maurizio Sinisi. Scopri gli altri debutti consigliati per la prossima settimana teatrale Renato Palazzi


Arriva martedì 12 al Teatro Vascello di Roma Shakespeare/Sonetti (foto), il bellissimo spettacolo che Valter Malosti dedica ai testi poetici shakespeariani, il terzo, dopo le esemplari messinscene di Venere e Adone e de Lo stupro di Lucrezia. Coadiuvato dalla drammaturgia di Fabrizio Sinisi, e affiancato da due danzatori, Maurizio Camilli e Marcello Spinetta, e dalla coreografa-danzatrice Michela Lucenti, inquietante dark lady, Malosti – in veste di funereo clown – non si limita a una potente interpretazione dei versi del Bardo, ma ne fa quasi un’opera autonoma, una sorta di tragedia sui grandi temi che segnano la vita dell’uomo, l’amore, il sesso, la riproduzione, l’invecchiamento, la morte.

Da martedì 12 il Teatro Metastasio di Prato ospita l’Orestea nell’impegnativo allestimento degli Anagoor, per la regia di Simone Derai, lo spettacolo che ha inaugurato la scorsa edizione del Festival del Teatro della Biennale di Venezia, dove la compagnia di Castelfranco Veneto ha vinto il Leone d’Argento. La trilogia eschilea, affrontata nella sua integralità, diventa per gli Anagoor un complesso materiale – denso come sempre di riferimenti artistici e culturali, di stratificazioni filosofiche, di sconfinamenti nel canto, nella danza, nelle immagini video – attraverso il quale interrogarsi sul nostro tempo e la nostra civiltà, sui concetti di bene e di male, sul linguaggio che usiamo per esprimerli.

È singolare l’accostamento fra Lucia Calamaro, un’autrice dalla scrittura molto personale, che si è creata un suo proprio linguaggio interpretativo, e Silvio Orlando, un attore che proviene da altri percorsi e altre esperienze. Orlando, nel ruolo di un uomo anziano che si è isolato da tutto e da tutti, andando a vivere in un paesino spopolato, lontano dalla famiglia, in una solitudine in cui coltiva manie e fissazioni, è il protagonista di Si nota all’imbrunire, un testo della Calamaro, da lei stessa diretto, in programma da martedì 12 al Piccolo Teatro Grassi di Milano. Accanto all’attore napoletano, fra gli altri, Riccardo Goretti e Alice Redini, che con la Calamaro avevano già recitato in La vita ferma. La scena è di Roberto Crea.

Jackie è un bel testo – pungente, crudele – della scrittrice austriaca Elfriede Jelinek sulla figura di Jacqueline Kennedy, un ritratto impietoso costruito in parte su citazioni autentiche, in parte su elaborazioni di fantasia. La più mitizzata delle vedove viene assunta quale emblema assoluto di un trionfo dell’apparenza, di un’icona del potere come puro artificio, in un culto dell’immagine, di una leggendaria eleganza nel vestire, dentro la quale c’è un vuoto. Lo spettacolo, diretto dal giovane regista ticinese di origini scozzesi Alan Alpenlfelt, e interpretato da Francesca Mazza, Caterina Filograno, Anahì Traversi e Carlotta Viscovo, debutta martedì 12 al LAC di Lugano.

Come il titolo suggerisce, Nora – Natale in casa Helmer è un tentativo di rilettura contemporanea di Casa di bambola proposto da giovedì 14 al Teatro Carignano di Torino dalla compagnia ungherese Katona József Színház. La regista, la trentacinquenne Kriszta Székely, pone al centro del dramma ibseniano la crisi coniugale di una coppia di quarantenni di oggi, prendendone spunto per interrogarsi sulle norme che reggono un matrimonio nella nostra società, sui compromessi che esso richiede, sui ruoli che impone di recitare all’interno del rapporto, e su quali prospettive possa avere una vita a due basata sull’apparenza e sulla finzione.

Foto di Umberto Favretto