Il gruppo catalano presenta la nuova performance al festival Fabbrica Europa di Firenze. Da vedere anche il raffinato “Interiors” di Lenton a Napoli e il lavoro del drammaturgo-regista Milo Rau a Milano – Renato Palazzi
Per le prossime sere ci sono da segnalare alcune proposte interessanti: c’è, ad esempio, Free Bach 212 (foto), una nuova performance della Fura dels Baus, venerdì 3 alla Stazione Leopolda di Firenze, al festival Fabbrica Europa. E c’è, sempre da venerdì 3, una curiosa ripresa di uno spettacolo di dieci anni fa di Matthew Lenton, il raffinato Interiors, da una pièce di Maurice Maeterlinck, che il regista britannico riallestisce al Teatro Sannazaro di Napoli con attori italiani.
Ma l’avvenimento più importante è sicuramente l’arrivo al Teatro Strehler di Milano, da mercoledì 8 a venerdì 10, del regista e drammaturgo svizzero Milo Rau, senza dubbio un maestro, un capofila, un punto di riferimento di tanto teatro contemporaneo, che approda per la prima volta al Piccolo, anche questo un segnale significativo di un tentativo di apertura dell’istituzione verso nuove esperienze. The repetition, Histoire(s) du théâtre (I), questo il titolo dello spettacolo che porta in scena attori professionisti e non professionisti, e accosta l’azione dal vivo a immagini video, è ispirato a un truce caso di cronaca nera avvenuto anni fa in Belgio, e vuole porre una riflessione sulla capacità del teatro di rappresentare la morte e la violenza, sulla sua possibilità di catturare il reale e sulla possibilità del reale di penetrare nel teatro e di plasmarlo e dargli forma.
Un’occasione da non perdere.
Appena visto lo spettacolo de La Fura del Baus… è vergognosamente brutto. Notte