Recensioni di spettacoli, libri, eventi

Così è (se vi pare)

Così è (se vi pare), Regia Filippo Dini

Filippo Dini, ben conscio della lezione di Massimo Castri, allestisce una sorta di danza macabra alla ricerca di una verità che non esiste e che forse non può esistere perché rischia di essere vergognosa. Esibendo un certo gusto per l’esagerazione che fa il suo effetto – Maria Grazia Gregori Per saperne di più

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte

Daniele Fedeli in Lo strano caso del cane uccido a mezzanotte.

Condotto con mano sicura da Elio De Capitani e Ferdinando Bruni e recitato come meglio non si potrebbe da Daniele Fedeli, la pièce tratta dal romanzo di Mark Haddon diverte ma soprattutto fa riflettere giovani e adulti sul tema della diversità. In questo caso di un ragazzo che si trova a proprio agio solo tra i numeri – Maria Grazia Gregori Per saperne di più

Sindrome italiana

Sindrome italiana

Quasi sempre silenziose e invisibili, venute dall’Est o dall’Asia lontana, le (i) badanti sono il fulcro nel nuovo coraggioso lavoro di Lucia Calamaro e MitiPretese, volto a illuminare una realtà troppo spesso rimossa – Maria Grazia Gregori Per saperne di più

Avevo un bel pallone rosso

Avevo un bel pallone rosso

Un pubblico composto da molti giovani ha assistito compunto alla messinscena del bel testo di Angela Demattè, diretto da Carmelo Rifici, che ripercorre, attraverso il racconto del rapporto col padre, la discesa di Mara Cagol nell’allucinato mondo del brigatismo. Bravi  Andrea Castelli e Francesca Porrini – Maria Grazia Gregori Per saperne di più

Enduring freedom

Si intitola come la (fallimentare negli esiti politici e sociali) operazione lanciata da Bush figlio in Afghanistan la seconda parte dello spettacolo-kolossal allestito dal Teatro dell’Elfo, che ripercorre, in questo caso con maggiore attenzione alle vicende umane, la travagliata storia del Paese asiatico così lontano eppur così vicino a noi – Maria Grazia Gregori Per saperne di più

Fronte del porto

Bene ha fatto Alessandro Gassmann ad ambientare il celeberrimo racconto portato al successo cinematografico da Elia Kazan nella Napoli degli anni Ottanta, vessata dalla camorra come la mafia portuale vessava Marlon Brando nella pellicola da Oscar. Ne esce un affresco che ancora commuove perché parla di noi, della nostra storia, del nostro oggi – Maria Grazia Gregori Per saperne di più