Recensioni di spettacoli, libri, eventi

Tre uomini soli (per tacer della gabbia)

Alex Cendron in "Fuck me(n)

“Fuck me(n)”, l’insieme di tre monologhi scritti da Spinato, Sgorbani e Traverso per il progetto di Renata Ciaravino sulla crisi della maschilità costituisce un perimetro troppo stretto nel quale la convincente prova d’attore di Alex Cendron, diretto da un acerbo Carlo Compare, conduce a esiti un po’ deprimenti – Renato Palazzi Continua a leggere…

Prima e dopo Il gioco delle parti

Umberto Orsini nel "Gioco delle parti" di Pirandello

Umberto Orsini, applauditissimo, torna nei panni di Leone Gala nel celebre dramma pirandelliano già interpretato nel 1996. La regia di Roberto Valerio dilata lo spazio del racconto, concentrando quello dell’azione – Maria Grazia Gregori Continua a leggere…

L’amore ai tempi della Macelleria (Ettore)

Macelleria Ettore e la regista Carmen Giordano hanno intrapreso un percorso di avvicinamento al mondo di Cechov che è, a suo modo, esemplare – Renato Palazzi Continua a leggere..

Carmen la napoletana non muore mai

Una Napoli vitalissima, tragica e rutilante fa da sfondo alla rilettura di Enzo Moscato del dramma d’amore e gelosia. Mario Martone firma una regia vivace e coinvolgente. Con una notevole Iaia Forte nel ruolo eponimo – Maria Grazia Gregori Continua a leggere…

“Alla meta” e oltre

Alla meta

L’allestimento firmato da Walter Pagliaro del testo di Thomas Bernhard mostra l’impressionante talento interpretativo di Micaela Esdra ma anche un’eccesso di elaborazione rispetto alla parola dura, spoglia, senza orpelli decorativi dello scrittore austriaco – Renato Palazzi Continua a leggere…

Un malato immaginario uguale ma diverso

Il malato immaginario

Il Franco Parenti di Milano omaggia il ricordo del fondatore affidando a Gioele Dix il ruolo che fu del mattatore. La regia di Andrée Ruth Shammah ripercorre l’originale ma lascia liberi gli attori di esprimere le proprie peculiarità – Maria Grazia Gregori Continua a leggere…

I Puritani escono dalle tombe

I Puritani

Opera non semplice da allestire, l’ultima fatica di Bellini, che l’Opera di Firenze ha affrontato con risultati musicalmente attendibili e godibili dal pubblico. Bene i cantanti, regia un po’ cerebrale ma non priva di suggestioni. Vitali orchestra e coro – Duccio Anselmi Continua a leggere…